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L’emergenza ebola testimoniata da chi la combatte

Medici Senza Frontiere Bergamo racconta la peggiore epidemia di sempre

Medici Senza Frontiere Bergamo racconta la peggiore epidemia di sempre

Pochi giorni prima della notizia sul primo caso italiano di contagio del virus Ebola, contratto da un medico di Emergency, mercoledì 19 novembre presso la ex sala consiliare di via Tasso, il gruppo locale di Medici senza Frontiere ha organizzato un incontro aperto per raccontare un’emergenza umanitaria senza precedenti: l’ebola. A raccontare l’azione portata avanti nei paesi colpiti dell’Africa Occidentale Fanshen Lionetto, infettivologa presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII e operatrice umanitaria di MSF dal 2005.

Fanshen conferma l’effettiva pericolosità di quest’infezione dovuta, più che dalla natura del virus, dalla diffusione che ha avuto nel corso dei mesi: «Un conto è intervenire quando il virus agisce univocamente, quando invece la diffusione opera su più fronti il rischio si alza e la gestione diventa davvero complicata. Non esiste una scheda clinica definita e definitiva delle cause scatenanti, si tratta per lo più delle stesse che hanno provocato contagi in altre zone, come il contatto con gli animali e la scarsa igiene – ha spiegato Fansehen – se si considerano poi le condizioni delle strutture ospedaliere, spesso non adeguate e nella maggior parte dei casi prive del personale medico necessario, è facile capire come anche la più diffusa forma virale possa diventare un’emergenza». Medici Senza Frontiere attualmente è presente in Guinea, Liberia, Sierra Leone, con sei centri e oltre 3.000 operatori sul campo. Le equipe hanno trattato complessivamente circa il 60% dei casi registrati, hanno ricoverato più di 5.251 persone di cui circa 3.211 sono risultate positive all’Ebola, di cui se ne contano 1.265 guarite.

Oggi una risposta internazionale per contenere l’epidemia di Ebola è stata avviata, ma resta ancora molto da fare e deve avvenire il più rapidamente possibile, per isolare e trattare un numero sempre crescente di pazienti. È possibile sostenere l’azione di Medici Senza Frontiere su www.msf.it/emergenzaebola, contribuendo all’invio sul campo di personale specializzato, alla realizzazione di nuovi ospedali da campo, strutture d’isolamento e laboratori mobili per la diagnostica, alla distribuzione di kit medici e igienici su vasta scala, alle campagne di sensibilizzazione tra la popolazione e nelle strutture sanitarie locali.

Elisa Troiani

 

Gennaio 2014

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