feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Il Ponte di rami e la Cattedrale Vegetale

Ponte di Rami di Mauri

Le opere di Mauri fioriscono ancora. Da Padernello (Bs) a Lodi un’arte che ricollega alla natura primordiale

L’uomo si è da sempre distinto per la sua grande creatività e con l’ingegno e la fantasia è riuscito a realizzare opere grandiose; ma mai spettacolo sarà più sublime di quello che offre la natura sin dalla notte dei tempi.

Arte e natura, un connubio vincente che Giuliano Mauri aveva ben compreso. Il primo artista italiano a entrare nel 1981 nel movimento europeo Art in Nature, Mauri costruiva architetture vegetali con l’intento di recuperare un dialogo profondo con i luoghi.

Il suo impegno ecologico intendeva rispondere ai dubbi del genere umano ritornando alle origini, studiando la memoria dell’ambiente, toccando gli aspetti culturali più profondi, dalla poesia, alla sacralità, dall’antropologia alla letteratura.

Nel 2009, all’età di 71 anni, Mauri è scomparso, ma ha lasciato in eredità le sue opere.

L’ultima realizzata si trova in un bosco a Padernello, un piccolo borgo della bassa bresciana; si tratta del Ponte di San Vigilio, costruito tra il 2007 e il 2008 con soli rami di castagno, che attraversa un affluente della roggia Savarona e collega la strada di Borgo San Giacomo con Padernello.

Non fece però in tempo a dar vita al suo progetto della Cattedrale Vegetale, da collocarsi vicino al fiume Adda, a pochi minuti dal centro della sua città (Lodi).

La famiglia non ha voluto lasciar cadere il proposito dell’artista nell’oblio, così ha proposto all’amministrazione del comune di Lodi di realizzarla, proposta che è stata accolta con entusiasmo.

Per la Cattedrale di Mauri sono stati stanziati dei fondi dalla Regione Lombardia e hanno collaborato grandi nomi dell’arte italiana, col Patrocinio della Triennale di Milano.

Nel frattempo il Ponte di San Vigilio ha iniziato a subire il passaggio del tempo, per cui si è scelto di operare un intervento conservativo.

La raccolta fondi si è appena conclusa e grazie alla generosità di sostenitori privati è ora in corso di studio una proposta congiunta che permetta di visitare il Ponte e la Cattedrale, per creare un principio di rete che colleghi tutte le opere del “tessitore del bosco”.

Laura Spataro

Luglio 2017

Articoli Correlati

Il piacevole cambiamento dopo la stagione fredda porta con sé la fatica dell’adattamento...
Torna il 27 aprile a Bonate Sopra l’ormai consolidata manifestazione “Per filo e per...
Perché in un labirinto non ci si perde, ci si trova Che sia divertente come quello della...
Storie, saggi e ricerche in una pubblicazione corposa e ricca di storia, di scoperte e di...