Consigli e indicazioni per trattare le infiammazioni con il calore
Nell’ambito delle terapie locali antinfiammatorie, un piccolo spazio è riservato a prodotti il cui unico scopo è quello di riscaldare la parte del corpo su cui vengono applicati: in questo articolo ci occuperemo di questa piccola fetta del mercato antinfiammatori-antidolorifici a uso topico, limitandoci al panorama di quanto destinato all’apparato muscolo-scheletrico.
Prima di provare a dare una risposta alla domanda che ci siamo posti nel titolo, facciamo però un brevissimo excursus sul concetto di infiammazione.
Due parole sull'infiammazione...
Uno stato infiammatorio è una condizione in cui in una parte del nostro corpo si è creata per diverse ragioni un’alterazione della regolare funzionalità fisiologica; a livello locale si assisterà alla comparsa di segnali dello stato infiammatorio: calore, gonfiore, arrossamento, dolore e lesione localizzata. Se proviamo a pensare a un episodio infiammatorio qualsiasi (una contusione in qualche parte del corpo, una distorsione per esempio a una caviglia, un ginocchio che ha risposto male ad eccessive sollecitazioni, etc.), probabilmente ricorderemo di avere sperimentato queste manifestazioni.
Il primo approccio da sempre suggerito è l’applicazione di ghiaccio o, in mancanza di meglio, di acqua fresca corrente. Infatti, se si devono controbattere le conseguenze di uno stato infiammatorio, si dovranno mettere in atto rimedi che ne contrastino gli effetti: il calore, il rossore e il gonfiore sono causati da un processo denominato “edema infiammatorio”. Se dunque in tutti i processi infiammatori dell’organismo assisteremo a un innalzamento locale della temperatura e se il primo approccio è il ghiaccio, come possono avere effetto benefico i prodotti riscaldanti?
Apparentemente sembra esserci una contraddizione: tuttavia alcune tipologie di infiammazione e alcune forme di sofferenza trovano beneficio nel caldo e non nel freddo.
Combattere le infiammazioni con il calore
Proviamo a classificare i diversi stati infiammatori in base al tipo di tessuto interessato: grossolanamente pensiamo alle articolazioni, all’apparato muscolare e alla parte viscerale.
A eccezione di alcune patologie croniche di grado più severo (come per esempio le artriti), gli stati infiammatori a carico delle articolazioni e delle ossa traggono maggiore beneficio dal freddo; i muscoli, ma anche l’addome e le pelvi, sono invece maggiormente beneficiati dal caldo.
Quando si parla di prodotti in grado di fornire il cosiddetto “calore terapeutico” si fa per lo più riferimento a cerotti modellati per aderire al meglio a parti del corpo quali la schiena, il collo, le parti muscolari degli arti e non ultima la zona pelvica; parti del corpo in cui generalmente gli stati di sofferenza sono a carico di strutture muscolari. In tali casi il riscaldamento - in grado di indurre in prima battuta un aumento della circolazione del sangue - porta un beneficio immediato grazie alla migliore ossigenazione e al maggior nutrimento.
È noto a tutti che i muscoli, in quanto tessuti elastici, risultano più performanti se adeguatamente riscaldati, mentre sono a rischio di danneggiamento se sottoposti, a freddo, a improvvisi o violenti movimenti di stiramento. Da ultimo ricordiamo che l’esposizione a fonti di calore riduce la trasmissione della sensazione di dolore dai tessuti periferici ai centri cerebrali: in tal modo si realizza un effetto analgesico senza ricorrere ad alcuna sostanza farmacologica.
Dott. Michele Visini