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Expo 2015: una gigantesca opportunità per tutti

Expo 2015: una gigantesca opportunità per tutti

Dopo le lungaggini e complicazioni della fase organizzativa, già si macinano record e si intravedono occasioni lavorative ed economiche

Dall’ex padiglione italiano dell’Expo di Shanghai 2010, il premier Matteo Renzi in visita in Cina ha definito l’Expo milanese come «una gigantesca opportunità per raccontare in maniera diversa l’Italia e per mostrare al mondo un Paese migliore di come spesso lo si racconta». Non ci sono dubbi: Expo è un’opportunità per Milano e per la Lombardia, ma anche per tutte le regioni italiane e per il settore turistico, se sarà in grado di intercettare gli oltre 20 milioni di visitatori attesi tra maggio e ottobre 2015, visitatori che, in gran parte, approfitteranno del grande evento proprio per visitare il Belpaese. Non solo per il settore turistico, Expo sarà un’opportunità anche per il settore agroalimentare, come spesso ribadiscono il Ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina e il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, ma anche per la lotta alle contraffazioni alimentari e per il rilancio del made in Italy, due aspetti che ben si sposano con il tema di Expo: “Nutrire il Pianeta per Nutrire la Vita”.

Expo sarà anche un’opportunità nella lotta alla delinquenza organizzata: se non è un mistero che dove ci sono appalti, in Italia, c’è un rischio concreto di infiltrazioni della criminalità organizzata, Expo può e deve essere un esempio nella lotta al crimine organizzato, come dimostrano i più recenti fatti di cronaca. Anche il mondo del lavoro avrà i suoi benefici: Expo sarà un’opportunità per l’ingresso nel mondo del lavoro di tanti giovani.

Secondo le stime di Assolombarda, a livello locale sono previsti circa 70 mila nuovi posti di lavoro nell’arco dei 5 anni di preparazione e i sei mesi di svolgimento dell’evento, che vedrà tra l’altro il coinvolgimento attivo di oltre 30 mila volontari.

I curricula inviati a Expo fino ad oggi sono oltre 140 mila, per una media di 8.500 cv inviati ogni mese. E da settembre sono ufficialmente partite le assunzioni: in tutto 850 posizioni legate direttamente a Expo, a cui si aggiungeranno almeno 4 mila persone che lavoreranno nei padiglioni dei Paesi e altre 9 mila impiegate dalle aziende che vinceranno gli appalti per le pulizie, la manutenzione, la sicurezza o la mobilità. Per sei mesi, 24 ore su 24, si lavorerà su tre turni, perché se durante il giorno e la sera ci saranno i visitatori da accogliere, durante la notte ci saranno i camion dei fornitori che entreranno, quelli con i rifiuti che usciranno, le pulizie e le manutenzioni da fare.

Bisogna poi considerare le opportunità politiche per l’Italia, tanto a livello europeo quanto a livello internazionale, perché Expo sarà un’opportunità di vetrina sul mondo e potrebbe essere l’opportunità di rilancio economico di un’intera nazione in un periodo storico ed economico difficile. Non ci sono dubbi, Expo è una grandissima opportunità per tutto il Paese. Ma di cosa si tratta esattamente?

 

Milan Calling: 60 padiglioni è già record

Gli Expo sono Esposizioni Universali di natura non commerciale organizzate dalle nazioni che, a seguito di una gara, hanno vinto la candidatura a ospitare e realizzare la manifestazione. L’evento prevede la partecipazione di altre nazioni con propri padiglioni espositivi, invitate tramite canali diplomatici dal Paese ospitante. Obiettivo degli Expo è quello di esporre le novità tecnologiche e di confrontarsi su un tema che interessi l’umanità intera, in questo caso l’alimentazione. Expo Milano 2015 sarà un’Esposizione Universale con caratteristiche assolutamente inedite e innovative, garantiscono gli organizzatori. Non si tratterà solo di una rassegna espositiva, ma anche di un processo partecipativo che intende coinvolgere attivamente numerosi soggetti attorno a un tema decisivo per l’umanità intera: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Quello milanese sarà dunque un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore e sulla partecipazione. La manifestazione, realizzata come previsto su un sito espositivo appositamente attrezzato, sarà un’occasione di incontro e condivisione che promuove un’esperienza unica per partecipanti e visitatori attraverso la conoscenza e la sperimentazione innovativa del tema anche in altre aree della città. Il sito espositivo avrà un’estensione di circa 1 milione di metri quadri, che si sviluppa su due assi ortogonali, a richiamo del Cardo e del Decumano tipici delle città romane, ricco di spazi verdi e interamente circondato dall’acqua. La realizzazione del padiglione Art and Food alla Triennale vuole invece favorire l’idea dell’esposizione diffusa.

Expo Milano conterà 60 padiglioni, un record di tutti gli Expo visto che il traguardo prefissato era quello di raggiungere il numero di padiglioni dell’Expo Shanghai 2010, che si era fermato a 42. Expo Milano metterà anche in luce una nuova geografia socio-politica del mondo.

A Milano ci saranno più padiglioni di Stati asiatici di quelli che hanno partecipato cinque anni fa a Shanghai, a dimostrazione del fatto che molti Paesi sono cresciuti in questi ultimi anni.

Ci saranno anche alcune presenze africane inattese come quella dell’Angola, un’economia in forte espansione che avrà un proprio Padiglione nazionale. Tra i Paesi che hanno prenotato le metrature più ampie ci sono i Paesi del Golfo, che non baderanno a spese, anche se sarà quello della Cina il padiglione più caro: 60 milioni di euro.

Una presenza da record per la Cina che affronta per la prima volta un Expo al di fuori dell’area asiatica e lo fa con altri due padiglioni privati “firmati” da Vanke e China Corporate, a segnare una presenza da protagonista assoluta che ha all’attivo già un milione di biglietti venduti.

Insomma, i Paesi esteri pare abbiano colto a pieno l’importanza di Expo, ora tocca a Milano, alla Lombardia e all’Italia intera non farsi trovare impreparati in termini di tempistica, infrastrutture e capacità di accoglienza per quello che potrebbe essere uno degli appuntamenti più importanti di questo secolo.

 

Shanghai 2010: L’EXPO dei record

L’Esposizione universale del 2010 è ricordata come la più costosa e con il maggior numero di partecipanti mai organizzata fino a quel momento: 53 miliardi di dollari investiti per la realizzazione del più grande sito espositivo mai realizzato, 5.3 km² sulle sponde del fiume Huangpu che attraversa la città. Un successo di pubblico senza precedenti: oltre 73 milioni di visitatori.

Tema dell’Expo Shanghai 2010 è stato “Better city, better life”, ovvero città migliore, vita migliore. L’Esposizione si svolse nei sei mesi da maggio a ottobre 2010. In tutto parteciparono 192 Paesi espositori e 50 organizzazioni internazionali.

L’Expo di Shanghai segnò il ritorno degli Stati Uniti d’America tra i Paesi espositori dopo una lunga assenza dovuta alle leggi federali statunitensi che non permettono di sostenere alcuna spesa per le esposizioni internazionali.

 

Arianna Corti

Gennaio 2015

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