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E-mobility in Europa. Al via lo sprint

E-mobility in Europa

Nuovi modelli e potenziamento delle stazioni di ricarica. In Italia oltre 8mila colonnine, 51% al Nord

Quello della mobilità sostenibile è un tema ampio e articolato, che tocca tanto l'ambito economico e industriale connesso all'automotive quanto quello sociale e ambientale, le scelte istituzionali quanto quelle personali. E se guardiamo soprattutto a queste ultime, ci rendiamo conto di quanto la mobilità privata – che oggi rappresenta ancora un segmento importantissimo degli spostamenti complessivi sul territorio europeo – si stia indirizzando con sempre più decisione verso soluzioni progressivamente meno impattanti su clima e ambiente. Ben venga dunque lo sprint dell'elettrico e dell'ibrido, che, stando ai dati nazionali e internazionali, mostrano un settore in fortissima crescita, economica e tecnologica. 

Il contesto europeo 

Secondo i dati diffusi a metà 2019 dall'organizzazione internazionale indipendente Transport&Environment (TE) nel rapporto “Electric surge”, il 2020-2021 sarà l'anno di svolta per il mercato delle auto elettriche: negli ultimi mesi, infatti, le principali case automobilistiche si sono buttate in quella che può essere definita una vera e propria “offensiva elettrica” e dalla sessantina di modelli elettrici disponibili sul mercato alla fine del 2018, si arriverà a 176 modelli nel 2020, 214 modelli nel 2021 e 333 nel 2025 (numeri che comprendono tutte le categorie di auto elettrica, ibrida, plug-in). In questo modo, la produzione di veicoli elettrici in Europa in sei anni potrebbe raggiungere una quota di mercato pari al 22% (elaborazioni TE su dati di IHS Markit). 

Non solo: questo porterebbe con sé anche un'accelerata su scala europea nelle innovazioni rispetto alla produzione di batterie e alle infrastrutture di ricarica su tutto il territorio. Sempre Transport&Environment, infatti, ha calcolato che per raggiungere l'obiettivo di emissioni zero fissato dall'Unione Europea per il 2050 le colonnine di ricarica in Europa dovranno moltiplicarsi di 15 volte da qui alla prossima decade: in altre parole, per essere carbon neutral entro la data prevista, le strade europee – nei maggiori centri urbani così come nelle aree più periferiche - dovranno essere convertite alla mobilità elettrica, garantendo circa 3 milioni di stazioni di ricarica rispetto alle 185mila attuali.

E in Italia?

Anche nel nostro Paese, l'opinione pubblica rispetto ai veicoli elettrici sta cambiando. Sebbene il segmento di mercato rispetto alle e-cars in Italia sia ancora ridotto (rappresenta solo lo 0,5% dei nuovi veicoli), nell'aprile 2019 si è superata per la prima volta la soglia delle mille auto elettriche pure immatricolate in un mese, risultato raggiunto poi anche nei mesi di maggio e di giugno 2019: i dati, raccolti nello Smart Mobility Report 2019 di Energy&Strategy Group – School of Management (E&S Group) del Politecnico di Milano, raccontano quindi un'Italia che nella sostenibilità ci crede e rilevano un trend che sta indirizzando la mobilità verso un sistema sempre più smart. Pur restando i numeri italiani inferiori se comparati all'andamento della e-mobility nei diversi Paesi europei, il settore oggigiorno non è più da considerare una “nicchia”, al contrario, costituisce un potenziale

e significativo segmento di sviluppo e innovazione. Questo si vede anche rispetto alle infrastrutture: secondo il report, in Italia sono presenti quasi 8.200 punti di ricarica tra pubblici (circa 3.500, +23% sul 2017) e privati ad accesso pubblico, il 20% di tipo “fast charge”, in linea con la media europea e in crescita del 52%. La Lombardia è l’unica regione con oltre 1.000 punti di ricarica, seguita da Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia (oltre 500). Il Nord Italia detiene il 51% delle installazioni e il 53% di quelle “fast charge”. Circa il 70% è in ambito urbano, su strada o in parcheggi pubblici, quasi il 30% in “punti d’interesse” come centri commerciali e concessionarie auto, meno del 5% è extra-urbano.

E mentre da un lato la migliore infrastrutturazione dei territori facilita senza dubbio l'avvicinamento alla scelta dell'elettrico, grande importanza è data anche dall'incentivo economico: ad oggi, il fattore “prezzo” è ancora uno dei più determinanti nell'acquisto dell'auto elettrica o ibrida, ma la combinazione di incentivi nazionali (come quelli previsti nel cosiddetto Decreto Clima o nell'Ecobonus) e regionali (come il bando Rinnova Veicoli 2019-2020 di Regione Lombardia), sommati al “total cost of ownership” (cioè al costo di un veicolo nel corso di tutta la sua vita utile, che comprende il pagamento del bollo, la maggiore accessibilità a parcheggi e ztl e i ridotti costi di assicurazione), rendono l'alternativa elettrica o ibrida sempre più allettante.  

E-mobility nel mondo. I dati dallo Smart Mobility Report 2019 

  • 2,1 milioni di veicoli elettrici immatricolati nel mondo nel 2018 di cui 70% “full electric”
  • + 78% Trend di crescita rispetto all'anno precedente
  • Oltre 3 milioni di veicoli elettrici immatricolati nel mondo nel 2019 

I paesi del mondo con più e-cars (2018)

  • Cina: 1.2 milioni di immatricolazioni (+78%)
  • Europa: 400mila immatricolazioni (+34%)
  • Usa: 350mila immatricolazioni (+79%) 
  • Giappone: 53mila immatricolazioni (-6%)

La classifica europea (2018)

  • Norvegia: 72mila nuove auto elettriche 
  • Germania: 67mila nuove auto elettriche 
  • Gran Bretagna: 60mila nuove auto elettriche 
  • Francia: 45mila nuove auto elettriche

Le infrastrutture di ricarica in Italia 

8200 punti di ricarica in Italia (pubblici e privati ad accesso pubblico) di cui: 

  • 20% “fast charge” (+53% dal 2017) 
  • 3500 pubblici (+23% dal 2017) 
  • 1000 punti in Lombardia

Collocazione: 

  • circa 70% in ambito urbano, su strada o in parcheggi pubblici
  • circa 25% in “punti di interesse” (centri commerciali, cinema, supermercati, …)
  • circa 5% in ambienti extra urbani (dati dallo Smart Mobility Report 2019)
Aprile 2020

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