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“Come osate?” Il grido degli studenti per l'ambiente

“Come osate?”  Il grido degli studenti per l'ambiente

 

 

Chi sosteneva che la giovane onda verde si sarebbe placata in fretta, forse è stato costretto a ricredersi. A distanza di qualche mese dai primi Global Strike for Future, infatti, studenti e attivisti del movimento “Fridays for Future” - nato dal basso sull'esempio della giovanissima e ormai iconica Greta Thunberg - dal 20 al 27 settembre scorso si sono nuovamente riversati nelle piazze e nelle strade di tutto il mondo: erano più numerosi, più arrabbiati e – soprattutto - più consapevoli del fatto che il tempo passa velocemente, ma i cambiamenti auspicati e promessi viaggiano invece su binari molto più lenti. E che, ancora troppo spesso, alle parole non corrispondono i fatti, nonostante la grande attenzione che oggi sta suscitando la questione climatica e ambientale. 

Il summit di New York 

Le manifestazioni si sono susseguite dal 20 al 27 settembre in tutto il mondo. Le proteste di quella che è stata chiamata Week For Future si sono svolte a cavallo del vertice delle Nazioni Unite sull'azione per il clima (Climate Action Summit 2019) svoltosi a New York lo scorso 23 settembre, quando i capi di Stato e di governo si sono incontrati a margine della 74esima Assemblea Generale dell'Onu per discutere dei possibili provvedimenti da mettere in campo per rispettare gli impegni di riduzione dei gas serra presi con gli Accordi di Parigi, che stabilisce nel 2020 il termine per gli Stati di presentare i propri piani per il clima aggiornati.

Scopo del summit era ottenere un impegno concreto da parte dei governi, per ridurre le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030 e azzerarle entro il 2050: una necessità impellente, soprattutto perché oggi sono i paesi più poveri a pagare lo scotto maggiore dei cambiamenti climatici in atto. E saranno i più giovani, da tutto il mondo, a portare sulle spalle il peso delle (mancate) scelte ambientali degli scorsi decenni. Un punto, questo, che è stato sottolineato duramente anche da una Greta Thunberg più emozionata del solito: il suo discorso è diventato subito virale, con quel «Come osate?» come un monito lanciato alla politica internazionale. 

In marcia da tutto il mondo. Italia compresa 

E infatti, mentre nel Palazzo di Vetro si discuteva, è stato soprattutto fuori – nelle piazze e nelle strade – che giovani, studenti e attivisti hanno fatto sentire la loro voce. Una voce che, rispetto alle prime mobilitazioni dello scorso marzo e maggio, si è notevolmente alzata di tono: rispetto ai primi Global Strike For Future, la protesta diffusa del 27 settembre ha visto una partecipazione dieci volte più numerosa, con centinaia di città aderenti da tutto il mondo. Italia compresa: nel nostro Paese il cuore dello sciopero è stato venerdì 27 settembre: quasi 180 i luoghi interessati dallo sciopero e un milione di partecipanti stimati. Da Aosta a Palermo, da Milano a Roma, da Torino a Firenze, passando anche per le città più piccole, studenti, genitori, bambini e adulti si sono dati appuntamento, tra cartelli artigianali e azioni di protesta simbolica.

 

La marcia dei 6 mila a Bergamo 

A Bergamo, secondo gli organizzatori, erano in più di 6mila a sfilare per le vie di Città Bassa. Il corteo si è riunito alle 9 in Piazzale Marconi e alle 10.30 è partito – guidato dai ragazzi e dalle ragazze del coordinamento bergamasco dei Fridays For Future, con le loro magliette gialle, a piedi e in bicicletta – sfilando lungo viale Papa Giovanni XXIII per raggiungere poi il Municipio, dove si è svolto un sit-in. «Eravamo tantissimi, molti di più rispetto alle precedenti manifestazioni – racconta Francesco Perini, di Fridays for Future Bergamo -. La cosa più bella è che non eravamo solo studenti: c'erano anche adulti, famiglie, bambini piccoli». La giornata di sciopero e sensibilizzazione è proseguita poi nel pomeriggio con il convegno “Cambiamenti climatici e conseguenze sulla vita futura, il cibo, l'agricoltura” all'interno della manifestazione Agricultura e Diritto al Cibo.

 

Studenti in sciopero anche a Lecco 

Neanche Lecco si è tirata indietro: sole due settimane dopo il Festival dell'Ambiente e della Sostenibilità che ha dato l’abbraccio al lago al motto “Sostenibilità è Responsabilità” , la città lariana ha visto di nuovo le strade e le piazze riempirsi in nome del pianeta terra: gli studenti e il coordinamento lecchese di Fridays for Future si sono ritrovati presso il Piazzale della Stazione per poi sfilare fino a Piazza Cermenati. Presenti anche le autorità e molti insegnanti.

Ottobre 2019

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