Le politiche comunali di Bonate Sopra esempio di accelerazione verso la conversione ecologica.
Tra sostenibilità, alleanze sociali e partecipazione
L’Economia Sociale Solidale (ESS) e la transizione ecologica ed energetica sono due fattori determinanti per un’economia più giusta ed equilibrata, rispettosa delle persone e del pianeta. Nonostante appaiano come tendenze globali dipendenti da scelte economiche e politiche di livello nazionale e internazionale, il ruolo dei singoli comuni rimane invece cruciale per attivare dal basso e in modo capillare il cambiamento necessario perché il sistema svolti nella giusta direzione. Gli amministratori comunali hanno in realtà molte leve per favorire e indirizzare numerosi piccoli ma significativi cambiamenti nelle abitudini, negli stili di vita e di consumo, nelle scelte dei fornitori e negli appalti, nella scelta o meno del consumo di suolo e nella mobilità sostenibile, oltre che naturalmente per tutte le scelte correlate all’ecologia, all’ambiente e al verde pubblico. La giunta guidata da Matteo Rossi, sindaco di Bonate Sopra, non per niente presidente del Distretto di Economia Sociale Solidale bergamasco (DessBg), è un caso emblematico di come e quanto un’amministrazione comunale può mettere in campo in pochi mesi, attivando novità e strategie per una città e una cittadinanza più sostenibile e virtuosa, tanto da essere riconosciuto parte della Rete dei Comuni Sostenibili. Lo intervistiamo per conoscere la visione che sta ispirando l’operato del Comune dell’Isola bergamasca.
INTERVISTA A MATTEO ROSSI, SINDACO DI BONATE SOPRA
Sindaco Matteo Rossi, per prima cosa complimenti per le tante iniziative che in soli dieci mesi siete riusciti a mettere in campo. A monte di questi risultati, immagino ci siano delle radicate convinzioni che l’hanno spinta ad operare in questa direzione.
La chiara e radicata convinzione è che bisogna pensare globalmente e agire localmente e che la sostenibilità va praticata, non solo predicata. Il riferimento sono i contenuti dell’agenda ONU 2030, che va territorializzata, inserendo la sostenibilità come punto fondamentale della pianificazione strategica della pubblica amministrazione locale.
Di fronte alle scelte anti-ecologiche di soggetti internazionali, come il nuovo governo americano, non crede sia velleitario il ruolo di un Comune in questa battaglia?
Tutt’altro, anzi, è proprio la strategia lillipuziana di lavorare dal basso che può intrappolare i giganti. Questo è uno dei grandi insegnamenti del movimento per l’economia solidale. Dobbiamo essere consapevoli che ogni ritardo nell’attuazione dell’Agenda2030 è un costo, che stare fermi è un costo, che non agire contro il cambiamento climatico ha un costo, economico e sociale. Per questo servono alleanze e la stessa idea di sostenibilità si richiama alla pratica del multilateralismo, dall’alleanza con la scienza a quella con le comunità. Per questo le politiche più efficaci nascono dai processi di co-progettazione dal basso.
Perché si fa ancora tanta fatica ad intraprendere questa strada?
Perché è un investimento a medio e lungo termine e gran parte della politica vive sul qui e ora, sui sondaggi, che sottolineano come le persone, in un periodo di mancata crescita, temono gli ulteriori costi della conversione ecologica. Ma le transizioni non sono mai avvenute gratis e la Politica le ha sempre accompagnate con grandi investimenti. Pensiamo al patto capitale-lavoro del ‘900, ma pensiamo anche a quanti soldi pubblici diamo per i sussidi ambientalmente dannosi. Il Green Deal europeo è stato una grande intuizione ed è per questo che occorre continuare su quella strada opponendoci a chi vorrebbe distrarre quelle risorse a favore del riarmo.
Quali sono le principali azioni messe in campo dalla sua Giunta?
La nostra strategia per la conversione si basa su una varietà di punti. Obiettivo 90% di raccolta differenziata attraverso il nuovo contratto con Aprica, riduzione del consumo di suolo oltre la soglia di legge del 25% che stiamo perseguendo col nuovo Pgt (piano di governo del territorio), programmazione di piste ciclabili attraverso lo strumento di programmazione del biciplan, ingresso nel perimetro tutelato del Parco dei Colli, attivazione di una Comunità Energetica Rinnovabile, coinvolgimento della popolazione nelle camminate ecologiche organizzate con Plastic Free, apertura di un centro riuso e riciclo con cooperativa Ruah, promozione della cultura della sostenibilità nelle scuole e con gli spettacoli del Teatro Verdi, alleanze con altri Comuni come abbiamo fatto aderendo ad Agenda21 e con i movimenti dell’economia solidale, come negli eventi dei prossimi giorni, quando ospiteremo la fiera del tessile sostenibile. La parola d’ordine è intersezionalità, perché gli obiettivi dell’Agenda2030 non riguardano solo le politiche ambientali, ma quelle sociali, educative, urbanistiche e via dicendo. E’ la visione di un progetto che deve attraversare i vari ambiti di una pubblica amministrazione.
Diceva Alex Langer che “La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile”. Secondo lei la desideriamo veramente?
A parte Elon Musk che considera la Terra spacciata e vuole andarsene su Marte, credo di sì, in particolare le nuove generazioni, che sono ben consapevoli dell’adattamento a cui saranno chiamate e che hanno capito che ogni giorno perso è un danno, soprattutto per loro.
INTERVISTA A GABRIELE ROSA, ASSESSORE ALL’ECOLOGIA DI BONATE SOPRA
Sono numerose le deleghe dell’assessore Gabriele Rosa, tra cui Cultura e Comunicazione, Sicurezza e Protezione civile, ma ben chiaro è l’insieme delle deleghe che afferiscono ad Ambiente, Ecologia, Comunità Energetiche, gestione rifiuti e verde pubblico, con quella specifica della “Conversione Ecologica”. Insieme al Sindaco Matteo Rossi, il lavoro avviato e soprattutto l’operatività messa in campo in questi settori è notevole, al di là degli slogan e delle buone intenzioni, che spesso si annunciano ma rimangono solo frasi fatte.
Assessore Gabriele Rosa, è evidente che a Bonate Sopra si stanno facendo grandi passi in avanti verso la Conversione Ecologica. Ma prima di entrare nel merito delle scelte ecologiche implementate, qual è il criterio usato nell’introduzione delle tante novità?
Il cambiamento non è una scelta, ma una necessità, eppure ci rendiamo conto che scelte diverse possono essere recepite dai cittadini in maniera differente. Per questo motivo abbiamo optato per una comunicazione molto aperta e dettagliata, con l’utilizzo di tutti i canali di comunicazione, sia tradizionali che più “moderni”. E’ importante evitare anche l’effetto del “tutto e subito”, per questo introduciamo una novità alla volta circa ogni 7/14 giorni.
Quante e quali sono le novità introdotte finora e quante ce ne saranno ancora per il 2025?
Siamo arrivati a 12, ma contiamo di raggiungerne quota 21 prima della fine dell’anno. Senza indicarle tutte, le principali sono:
- Consegna gratuita a tutte le famiglie del bidoncino per la raccolta degli olii esausti da cucina
- Una migliore qualità dei sacchetti per la raccolta differenziata
- Il servizio Ecovan presente mensilmente presso il mercato
- La consegna di compostiere didattiche alle scuole
- Progetti per i ragazzi
- La sostituzione di tutti i cestini stradali con nuovi gettacarte ad imbocco ridotto
- L’utilizzo di diversi canali di segnalazione per il cittadino, dal numero verde Aprica all’App PuliAmo, passando anche per la mail diretta all’amministrazione comunale.
- Riduzione del numero di giorni per la raccolta differenziata, ma mantenendo il numero delle raccolte, per avere meno giorni con i rifiuti esposti.
Un anticipo sulle novità in arrivo?
Uno dei primi obiettivi è il Centro del Riuso, dove ci cittadini potranno lasciare oggetti ancora in buono stato e prenderne di esposti, gratuitamente o dietro un piccolo contributo, che è poi la spiegazione più “pratica” del termine sostenibilità. Stiamo puntando molto anche sul compostaggio domestico ed è prevista una serata di divulgazione sul tema, così come la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabili che coinvolga la cittadinanza.
A livello di raccolta differenziata, come è messo Bonate Sopra e qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere?
Grazie all’impegno dei cittadini, Bonate Sopra è diversi anni che si fregia del titolo di “Comune Riciclone”, con una percentuale di raccolta differenziata dell’84% e una quantità pro capite di rifiuto indifferenziato di 57 Kg. Ma sappiamo bene che non basta, siamo al 68° posto nei comuni della bergamasca, il mio obiettivo si sintetizza nel Progetto 9035, ovvero 90% di raccolta differenziata e 35 Kg pro capite di rifiuto indifferenziato. Se non lo raggiungeremo, averci provato sarà sicuramente una vittoria per tutti.
Recentemente Lei è stato eletto vicepresidente nel Cda di Agenda 21 Isola Bergamasca, Dalmine e Zingonia, quali sono i rapporti con i comuni vicini e perché puntare sulla sovracomunalità dei progetti?
Sì, la nuova nomina è una grande sfida, ma anche una grande opportunità. Già nelle settimane scorse abbiamo ricevuto i complimenti per la gestione dei rifiuti da molti paesi dell’Isola Bergamasca e con Agenda 21 vogliamo recuperare quella collaborazione condivisa su progettualità che, se vengono intraprese da un Comune singolo, sono difficilmente realizzabili.
Per concludere, so che è stata organizzata a marzo una Passeggiata Ecologica nel vostro Parco del Brembo in collaborazione con PlasticFree, come è andata?
Il nostro Comune ha aderito a diverse realtà, fra cui la Rete dei Comuni Sostenibili e appunto PlasticFree. La passeggiata è andata molto bene con una partecipazione che gli stessi referenti di PlasticFree hanno definito “straordinaria per essere la prima volta” con la presenza di molti giovani. Questo è il segnale tangibile che il cambiamento culturale è in corso e che le persone sono disposte a mettersi in gioco e a “sporcarsi le mani”. Perché “Non è il mio rifiuto, ma è il mio pianeta”.