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Gli Spinaci

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Braccio di Ferro: mito o verità? L’acido ossalico… è “Bruto”

Sembra strano, ma la diffusione degli spinaci nel XX secolo divenne più ampia nelle cucine europee e americane anche grazie alle storie del celebre Braccio di Ferro!

È vera la storia della sua forza energetica? Bastano pochi spinaci per sconfiggere Bruto e proteggere l’amata Olivia?
Dalle tabelle nutrizionali degli alimenti, si scopre in realtà che gli spinaci sono ricchissimi di ferro e grazie ai loro 2,9 mg di minerale per 100 grammi di prodotto fresco, ne detengono il primato fra gli ortaggi. Tuttavia, pur essendo così abbondante, il 95% del ferro contenuto negli spinaci è inutilizzabile come nutriente, a causa della presenza di una sostanza: il “Bruto” acido ossalico. Questo dato non è però stato sufficiente per togliere agli spinaci la fama di alimento fortemente energetico e così, il mitico Popeye è da sempre l’alleato più efficace delle mamme desiderose di far mangiare verdure ai propri bambini.

Lo spinacio (Spinacia oleracia) appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee, piante dalle foglie carnose e fiori molto piccoli. A completa maturazione le piante possono raggiungere gli 80 cm e hanno foglie lisce, arricciate e raccolte in una rosetta. Lo spinacio preferisce suoli non troppo sabbiosi o argillosi e ha bisogno di molta acqua. Originario dell’Asia sud-occidentale, lo spinacio fu introdotto in Europa attorno all’anno 1000, tramite gli Arabi che lo avevano precedentemente conosciuto in Persia. Soltanto nel secolo scorso lo spinacio acquistò importanza come ortaggio di grande consumo, prima in Europa e poi in America. Oggi, in Italia, si coltivano spinaci soprattutto in Lazio e Toscana.

La produzione è concentrata nei mesi autunnali e invernali. Le foglie devono avere un colore brillante e uniforme, senza parti ingiallite o scure, lo stelo non deve essere fiorito e i cespi non devono essere zeppi di terra. Si dovrebbe procedere a lavare gli spinaci solo poco prima della cottura, per la quale è sufficiente la sola acqua rimasta sulle foglie dopo il lavaggio. Si pongono nella pentola e pressano le foglie con le mani per farcene stare più possibile. Si cospargono infine con un pizzico di sale grosso, si pone il coperchio e cuoce a fuoco vivace per 3-4 minuti, a seconda della quantità.

 

 
 
Dicembre 2014

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