feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Vita da apicoltrice. Amore per le api e per il territorio

Vita da apicoltrice. Amore per le api e per il territorio

Miele 100% locale, pochissimo nomadismo e amore per i suoi sciami. Così Nicole Scudeletti di Casazza (BG) è diventata apicoltrice

Amore per le api, rispetto per la natura e volontà di valorizzare il proprio territorio: sono questi gli ingredienti che muovono Nicole Scudeletti, 41 anni, apicoltrice e titolare dell’Azienda Agricola BZZZ di Casazza (BG), con cui produce miele, rigorosamente biologico e soprattutto a chilometro zero, bergamasco al 100%. 

Amore e studio

Come tutte le storie d’amore che si rispettino, anche quella di Nicole con le sue api è iniziata un po’ per caso. Inizialmente era il suo compagno a voler provare: complici una scelta di vita condivisa in mezzo alla natura e l’amore per gli animali, aveva comprato due famiglie di api per l'autoproduzione, senza sapere tuttavia di essere allergico alle punture. Così è subentrata Nicole: «Io sono un'architetta, non sapevo da dove iniziare. La prima cosa che ricordo - ride - è stata la mia corsa giù per la collina con le api tra i capelli. Poi mi sono innamorata di loro, del loro essere non individui ma un super-organismo: la passione è nata subito».

Nonostante la passione, comunque, apicoltrici non ci si improvvisa: Nicole ha potuto infatti contare su un anziano apicoltore che l’ha introdotta passo dopo passo nel magico mondo delle api, e sullo studio approfondito della materia. «Il grosso viene ovviamente dall’esperienza – spiega – ma è fondamentale frequentare un corso oppure avere il supporto di un maestro. Fortunatamente, ora le associazioni di apicoltori territoriali organizzano molto spesso corsi o incontri per avvicinarsi a questo mondo». Adesso Nicole ha circa una quarantina di famiglie di api - ciascuna di esse conta a seconda della stagione dai trentamila ai settantamila esemplari – e quattro anni fa è nata la sua piccola Azienda Agricola BZZZ.

La filosofia che sta alla base del suo modo di fare apicoltura punta alla valorizzazione del territorio, del chilometro zero e della produzione di un miele che sia al 100% bergamasco e che porti l’impronta della sua valle, la Valcavallina. Ecco perché ha scelto di effettuare poco nomadismo, cioè di non spostare le arnie di territorio in territorio.

La sua produzione si concentra infatti sui mieli tipici, ottenuti restando in provincia: miele di robinia, millefiori, ciliegio selvatico, tarassaco, castagno e tiglio. Tra le cose principali che Nicole ha imparato nell’approcciarsi alle api c’è il rispetto per una specie animale affascinante ma di carattere. «Conoscere come reagiscono fa sì che anche noi sappiamo come comportarci con loro. Alcuni esempi? Meglio indossare colori chiari che non innervosiscano le api, ed evitare del tutto i profumi e gli odori forti: hanno un olfatto sensibilissimo. Se noi le rispettiamo – conclude - , loro ci permettono di lavorare insieme». 

Erica Balduzzi

Settembre 2020

Articoli Correlati

Esposizione di bastoni da passeggio, abiti e accessori originali dell’800. A Martinengo,...
Agire per una maggiore indipendenza delle nostre vite “dal sistema” si può. Persino...
Dopo Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, il CSV lancia la piattaforma faxte...
Dall’autofinanziamento alla conoscenza, dall’incontro alle proposte. Tre tappe per un...