Non si sa quasi nulla di lui e vederlo è pressoché impossibile
Pensava di essere un vampiro, il cervo dal ciuffo; invece non è nemmeno un cervo, né un muntjak, a dirla tutta. Pochissimo si sa di questo misterioso animale e avvistarlo è difficilissimo, viste le altitudini a cui vive.
Un animale misterioso...
Il cervo dal ciuffo, conosciuto anche come “cervo moretta”, nome scientifico Elaphodus cephalophus, è un mammifero artiodattilo, dal greco artios pari e dactylos dita: quindi, secondo la definizione tradizionale, possiede un numero pari di dita ungolate e il peso delle zampe è retto ugualmente dal terzo e dal quarto dito.
Appartiene alla famiglia dei cervidi, ma non lo si può considerare propriamente un cervo: alto solo cinquanta centimetri al garrese, è troppo piccolo per essere un cervo ma troppo grande per essere un muntjak (specie di piccolo cervide asiatico), a cui alcuni cercano di imparentarlo. L’unica area al mondo in cui è possibile incontrarlo è compresa tra la Cina centrale, la Birmania settentrionale e l’India nord-orientale; vive solo nelle foreste montane al di sopra dei 4500 metri, ancora più a nord di quanto si spingano generalmente i muntjak. Sicuramente soffre la perdita di habitat causata dall’attività umana, ma non sembra essere una specie a rischio d’estinzione. Non ancora, almeno: pare però che la minaccia sia imminente.
Sulla testolina gli spuntano un paio di piccole corna e un bel ciuffo nero - al quale deve il suo nome volgare - gli ricade sulla fronte. Il manto è scuro e perfettamente mimetico rispetto all’ambiente in cui vive, fatta eccezione per la codina bianca da piccolo Bambi, che esibisce e agita in caso di pericolo proprio come fa il più famoso dei suoi parenti, il cervo dalla coda bianca.
Zanne da vampiro?
Gli esemplari maschi, similmente al muntjak, hanno i due incisivi superiori molto sviluppati, che spuntano come due corte zanne anche quando la bocca è chiusa; zanne che presumibilmente usano per spaventare gli altri animali. Impossibile quindi non associarlo al noto vampiro della Transilvania; peccato che, per quanto ci provi, il cervo dal ciuffo non faccia per niente paura.
Pensava di essere un vampiro, ma sappiamo tanto poco di lui che chi può dire che non lo sia davvero? Difficile dire di più sul suo conto: non si sa con esattezza cosa mangi, né quando o come si accoppi.
Ammettendo che abbia un comportamento simile a quello del muntjak, suo parente più prossimo, possiamo supporre che si nutra prevalentemente di frutti, germogli, fiori ed erba, e chi possa accoppiare in qualsiasi periodo dell’anno. Pare comunque che sia un animale solitario e territoriale, un vero eremita della montagna, quindi si esclude che possa vivere in gruppo. Un alone di mistero circonda il bel cervo dal ciuffo. Va detto che pochi sono ancora i segreti che la natura ci riserva, ma sicuramente lui è uno di essi. Più che animale, leggenda.
Laura Spataro
Traduzione in inglese a opera di ViceVersa Group
The tufted deer: a mysterious animal with vampire fangs. Almost nothing is known about it and it is almost impossible to sight
It thinks it’s a vampire, the tufted deer, but actually it’s not even a deer nor a muntjac. Very few people know about this mysterious animal and it is very difficult to sight, given the altitudes it lives at.
A mysterious animal...
The tufted deer, scientific name Elaphodus cephalophus, is an artiodactyla from Greek artios - even - and dactylos - toes, thus, according to traditional definitions, it has an equal number of ungulate toes and its weight is supported equally by its third and fourth toes. It belongs to the Cervidae family but cannot be fully considered a deer.
Just fifty centimetres tall at its withers, it is too small to be a deer and too big to be a muntjac (a species of small Asian Cervidae) though some attempt to relate it to the latter.
The only places in the world where you might meet it are central China, northern Myanmar and north-eastern India. It lives in mountain forests above 4500 metres in altitude, even further north than muntjacs usually venture.
It certainly suffers the loss of habitat caused by human activities but does not seem to be at risk of extinction.Not yet, at least. But this threat may be imminent.
A pair of small horns stick up from its head together with an attractive black tuft - to which it owes its common name. Its coat is dark and camouflages perfectly with its habitat with the exception of its little Bambi-esque white tail which it displays and waves around when in danger, like its famous family member, the white-tailed deer.
Vampire fangs?
Males have two highly developed upper incisors which stick out like short fangs even when its mouth is closed, fangs which they presumably use to frighten other animals.
So it is impossible not to link it to the well-known Transylvanian vampire. Shame that, try as it might, there is absolutely nothing frightening about the tufted deer.
It thinks it’s a vampire but we know so little about it that who can say what it really is?
It is difficult to say much more about it: we don’t know exactly what it eats or when and how it mates.
If it does behave similarly to muntjacs, its closest relative, we might imagine that it feeds principally off fruit, green shoots, flowers and grass and that it may mate at any time of year.
It seems, however, to be a solitary, territorial animal, a true mountain hermit and it can thus be excluded that it lives in groups.
An air of mystery envelops the attractive tufted deer. It should be said that nature has very few secrets left but the tufted deer is certainly one of them. More than an animal, it’s a legend.