Urne aperte domenica 4 marzo, dalle ore 7 alle ore 23, per il rinnovo del Parlamento
A cinque anni dall'ultimo voto governativo, tanti quanti sarebbero quelli di una legislatura, gli italiani tornano a votare. Elezioni fortemente volute e invocate da molti in questi cinque anni in cui la campagna elettorale non si è praticamente mai fermata.
Come funziona la nuova legge elettorale
Il 4 marzo si voterà per la prima volta con il nuovo sistema elettorale, un sistema misto che prevede l’elezione dei membri di Camera e Senato per i due terzi con metodo proporzionale e collegi plurinominali e per il restante terzo con metodo maggioritario e collegi uninominali.
Nei collegi uninominali, quelli in cui vale il metodo maggioritario, le coalizioni e i partiti che corrono da soli propongono un solo nome e viene eletto in Parlamento il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Nei collegi plurinominali i seggi vengono attribuiti proporzionalmente ai voti ottenuti e le liste sono bloccate, gli elettori non possono quindi esprimere una preferenza e i candidati vengono eventualmente eletti nell’ordine in cui compaiono. Per la ripartizione, conta la percentuale presa dalla lista su scala nazionale.
Per la Camera è prevista l’elezione di 232 deputati in collegi uninominali con sistema maggioritario, 386 deputati in piccoli collegi plurinominali con sistema proporzionale e 12 deputati nella circoscrizione Estero, sempre con ripartizione proporzionale dei seggi, per un totale di 630 deputati.
Per il Senato è prevista l'elezione di 109 senatori in collegi uninominali maggioritari, 200 in collegi plurinominali proporzionali e altri 6 nella circoscrizione Estero, per un totale di 315 senatori, cui si aggiungono gli ex Presidenti della Repubblica quali senatori di diritto e a vita e i senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica.
Come si voterà il 4 marzo
I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 4 marzo, si voterà dunque in un'unica giornata. Per il Senato della Repubblica potranno votare solo gli elettori che avranno compiuto il 25° anno di età.
All’elettore, munito di documento di identità, verranno consegnate due schede, una per la Camera e una per il Senato. Sulla scheda troverà i candidati al proprio collegio uninominale e i partiti che lo sostengono.
A fianco del simbolo del partito, troverà il listino bloccato, ovvero senza possibilità di esprimere preferenza, dei nomi dei candidati nel collegio plurinominale.
L’elettore potrà scegliere di barrare il simbolo del partito scelto, sostenendo così sia il candidato uninominale sia il partito nella parte proporzionale, oppure barrare solo il nome del candidato uninominale, in questo caso, per il proporzionale, il voto si trasferisce anche alla lista o alla coalizione. L'elettore può anche scegliere di apporre un doppio segno sul nome del candidato uninominale e su uno dei partiti che lo sostengono.
Non è ammesso e viene invalidato il voto disgiunto: non si può quindi votare un candidato uninominale e un partito non collegato a quel nome.
Soglie di sbarramento, quote rosa, tagliando antifrode
Il sistema di voto non prevede un premio di maggioranza. Ci sarà invece una soglia di sbarramento al 3% sotto la quale una lista non ha diritto di accesso in Parlamento.
Se una lista che corre in coalizione non raggiunge il 3%, ma resta sopra l’1%, i suoi voti saranno spartiti tra gli altri partiti della coalizione, altrimenti andranno dispersi.
C’è poi una soglia di sbarramento al 10% per le coalizioni e in questo caso almeno una lista deve aver superato il 3%. Il Rosatellum regolamenta anche le cosiddette quote rosa: nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60% o inferiore al 40%.
Infine, ogni scheda elettorale sarà dotata di un tagliando antifrode rimovibile costituito da un codice progressivo alfanumerico generato in serie. Si tratta di una delle principali novità di queste elezioni. Il tagliando, che verrà rimosso e conservato negli uffici elettorali solo fino al momento dell’inserimento della scheda nell’urna, mira a evitare il voto di scambio.
Quando l’elettore riceverà la scheda gli scrutatori dovranno segnare il codice univoco; una volta votato dovranno controllare che il numero del tagliando corrisponda a quello segnato e infine rimuoveranno il tagliando antifrode per rendere la scheda anonima e non tracciabile prima di essere inserita nell'urna.
Arianna Corti