Il 12 settembre in occasione di Bergamo Estate l’associazione “Pezzediterra” organizza la “Festa dei Cortili” nei giardini delle case Aler di Loreto
“Scendo giù a giocare” è una prima dichiarazione di indipendenza del bambino, lo fa sentire grande e autonomo ma comunque protetto dalle sbirciatine degli occhi materni che di tanto in tanto si affacciano dalla finestra. Nei ricordi di molti il cortile è una tappa fondamentale non solo per la crescita e il distacco, ma anche per la socializzazione. I cortili nascono come luoghi d’incontro, come le piazze.
Certo, oggi ci sono esigenze diverse e i cortili sono perlopiù adibiti a un transito frettoloso. Sono diventati luoghi “pericolosi”: «Se cadi lì ti fai male, ci sono le macchine e la spazzatura e poi chissà chi passa» è spesso il commento dei “grandi”. Non si tratta però di non-luoghi, neologismo coniato da Marc Augé per definire ad esempio i centri commerciali e i parchi tematici. I cortili per la memoria di cui sono impregnati, rimangono identitari, relazionali e storici, quindi -di fatto- luoghi. Spesso però si tratta di zone dimenticate, pezze urbane da riqualificare e di cui riappropriarsi.
Come ritornare a voler bene ai cortili? Innanzitutto riconoscendoli; sapere che ci sono e sono spazi gratuiti da poter utilizzare non è scontato, almeno non lo è più. La Festa dei Cortili del 12 settembre, organizzata dall’associazione socio-culturale “Pezzediterra” all’interno del programma di Bergamo Estate, vuole proprio essere la prima tappa della riscoperta di questi luoghi e il programma per la giornata sarà ricco di iniziative adatte a tutte le età.
Ci saranno giochi dimenticati, l’angolo relax, i ragazzi del parkour, lo spettacolo di kamishibai, la cena condivisa con gli abitanti del quartiere, i balli, la musica, i laboratori e molto altro. Il progetto dell’associazione vuole anche raccontare le persone, dare una panoramica sulla polifonia di voci e volti che il quartiere lo vivono ogni giorno. Per questo, la sera della festa verrà proiettato un video con le interviste agli abitanti o ex abitanti del quartiere, in particolare delle case popolari gestite da Aler.
La Festa dei Cortili vuole essere quindi occasione per far emergere l’identità dei singoli contesti che vivono la zona e un incentivo a lavorare sull’integrazione sociale, processo fondamentale che riguarda la città nel suo insieme. Vuole insomma dimostrare come basti poco per trasformare uno spazio comunitario in un luogo di aggregazione sociale e promozione culturale, nonché momento di incontro e conoscenza. Non resta, allora, che “scender giù” a scoprire.
Mara D’Arcangelo