Andare a cercare emozioni che davo un po’ per disperse, assopite, travolte dalla quotidianità, in un’esperienza di condivisione con altri “compagni di volontariato” attraverso attività rivolte ai bambini e la conoscenza di contesti non tanto lontani geograficamente ma culturalmente: questa per me è l’estate.
Si chiama “Terre e Libertà” il progetto dell’Ong Ipsia che mi permette ogni anno, insieme a un centinaio di altri volontari, di visitare territori e paesi nei Balcani o in Africa, svolgendo attività di volontariato ed educazione informale, ma anche esplorando percorsi di turismo responsabile; questi viaggi offrono la possibilità di conoscere persone e associazioni che in quei territori operano con l’obiettivo di favorire il dialogo e la collaborazione tra gruppi spesso indifferenti gli uni agli altri o, fino a poco tempo prima, in conflitto.
Entrare in contatto con la diversità, con storie e vite mi ha permesso di rendermi contro di quanto tutto ciò si una ricchezza e non qualcosa di cui avere paura o da osteggiare.
Ogni volta mi riporto a casa i sorrisi e le grida dei bambini a cui per due settimane dedico gran parte delle mie energie e del mio tempo tra giochi e laboratori, senza minimamente sentirmi stanco, perché l’energia e l’affetto ricevuto superano sempre di gran lunga ciò che ho dato.
Suoni, colori, odori che mi hanno incuriosito e colpito trovano posto nel mio zaino e se proprio non riesco a farli entrare, so che potrò riviverli filtrati attraverso una foto o un video che me li ricorderà e mi spingerà in futuro a tornare in quei luoghi per riassaporarli dal vivo. Un campo con “Terre e Libertà” è un consiglio per chi vuole vivere un’estate diversa, mettendosi in gioco in tutti i sensi, portando i propri piedi fuori dai luoghi comuni e appoggiandoli su terre ricche di storie ed esperienze che meritano di essere vissute e conosciute in maniera responsabile e rispettosa.
Andrea Bora
Lavora per Touring Club ed è volontario Ipsia