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Distretti locali del cibo. Approvata la legge che li istituisce

Distretti locali del cibo. Approvata la legge che li istituisce

Riconosciuti finalmente, a livello nazionale, i distretti rurali, agroalimentari e tutti quei sistemi produttivi attenti alla relazione con il territorio. Stanziati 5 milioni per il 2018. I saluti del ministro Maurizio Martina

È intervenuto in video conferenza proprio il ministro alle politiche agricole Maurizio Martina, lunedì 22 gennaio 2018 presso lo Spazio Viterbi a Bergamo durante il convegno di presentazione nazionale della nuova legge in cui sono stati istituiti i distretti del cibo: “Questo riconoscimento legislativo - ha spiegato Martina - sarà il punto di partenza di una rivoluzione, già da qualche tempo in atto in alcune realtà italiane, che abbiamo voluto sostenere e rafforzare con questo importante provvedimento”.

Ne è convinto anche il Presidente della Provincia Matteo Rossi, che ha ospitato il dibattito coinvolgendo esponenti di distretti locali già attivi sul territorio lombardo e non solo, intervenuti per definire al meglio il nuovo quadro normativo e le esperienze già in essere.

L’unione fa la forza

Ma che cosa si intende, esattamente, per Distretti locali del cibo? Sono gruppi di imprese agricole, cittadini, associazioni ed enti locali che possono costituirsi in Distretto per costruire piani di sviluppo condivisi e poter accedere ai finanziamenti dedicati, attraverso appositi bandi.

Sono realtà che mirano a promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, a garantire la sicurezza alimentare e a limitare l’impatto ambientale delle produzioni, salvaguardando territorio e paesaggio rurale.

Sono, in sostanza, piccoli soggetti integrati per cui l’unione fa veramente la forza. Da anni esistono distretti rurali e agroalimentari che perseguono questi obiettivi, ma fino a poco tempo fa si trattava di realtà riconosciute solo dalle Regioni.

Da oggi, invece, grazie alla legge di bilancio di previsione 2018, approvata il 27 dicembre 2017, sono riconosciuti a livello nazionale e per essi il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali investirà 5 milioni di euro già a partire dall’anno corrente e, in seguito, una cifra pari al doppio a decorrere dal 2019.

Mediante appositi bandi non si finanzieranno le singole imprese ma i distretti a cui fanno capo, i quali avranno il compito di presentare progetti ben definiti e in linea con i principi di sostenibilità, inclusione e innovazione. Il Ministero ha costituito un Registro nazionale dei distretti del cibo, per cui è tuttora in corso il censimento effettuato in collaborazione con le Regioni.

Le testimonianze

A coordinare gli interventi durante la presentazione Alessandro Apolito, dirigente delle politiche di filiera e di distretto presso il Ministero, che ha precisato che già nel secondo semestre del 2018 dovrebbe partire il bando con lo stanziamento delle relative risorse.

Notevole il parterre di ospiti: Daniela Toccaceli dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, che ha narrato la storia del distretto agricolo sorto anni fa a Grosseto, contribuendo a un notevole rilancio del settore agricolo dopo un periodo di forte crisi lavorativa; Claudio Bonfanti e Giovanni Malanchi wni, che hanno illustrato i due distretti esistenti a Bergamo, rispettivamente il Bio-distretto dell’Agricoltura sociale e il Distretto Agricolo della Bassa Bergamasca; Andrea Falappi ha invece raccontato come funziona un distretto agricolo in una città fortemente urbanizzata come Milano, mentre la docente Roberta Garibaldi dell’Università di Bergamo ha concluso la presentazione elencando una serie di dati e di ricerche che mostrano come oggi l’elemento enogastronomico sia determinante per un turista nella scelta della meta e come, di conseguenza, i distretti siano fondamentali per rinforzare il legame tra cibo locale e turismo.

 

Foto: Il tavolo con i relatori nello Spazio Viterbi della Provincia di Bergamo, dove sono stati presentati i Distretti del cibo il 22 gennaio 2018. Nel video il ministro Maurizio Martina

 

Quando ne parlava anche “infoSOStenibile”

Pubblichiamo qualche stralcio dell’editoriale che nel numero di luglio 2017 si augurava proprio la costituzione dei distretti locali del cibo, in un articolo indirizzato al ministro Maurizio Martina in vista dell’allora imminente G7 agricoltura di Bergamo:

«Il sistema agricolo attuale, così come è ora, non funziona. Dobbiamo cambiarlo, e anche parecchio. […] Occorre ridare alle economie locali, ai distretti agricoli, alle comunità territoriali, la possibilità di presidiare e di ri-organizzare i sistemi locali del cibo, quantomeno per quella parte di produzione e consumo che può ricadere entro una “relazione locale”. Dall’agricoltura all’alimentazione, dai negozianti ai ristoratori, dall’educazione scolastica all’informazione al consumatore.

Occorre circoscrivere un’area in cui riportare alla semplicità e chiarezza le dinamiche di una filiera smarrita: ambiente, produttori, mercati, famiglie. E questo sotto la “tutela” delle istituzioni. […] Occorre però una campagna pubblica e nazionale, perché questi fenomeni di governance locali del cibo necessitano di un indispensabile sostegno e riconoscimento istituzionale […] al fine di riannodare il legame perso tra comunità ed economie locali». 

Febbraio 2018

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