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Confcooperative Bergamo: 80 anni di cooperazione, valori e futuro

Un anniversario che celebra la storia e rilancia il modello cooperativo come motore di sviluppo sostenibile e inclusivo

Confcooperative Bergamo ha raggiunto un traguardo importante: nel corso di quest’anno sta festeggiando gli 80 anni dalla fondazione.

Il 27 agosto del 1945, all’interno del Palazzo della Camera di Commercio, nasceva “Confcooperative, Unione provinciale di Bergamo”, oggi principale organizzazione di rappresentanza, assistenza, tutela e vigilanza del movimento cooperativo e delle imprese sociali della provincia orobica.

Una ricorrenza che si intreccia con l’Anno Internazionale delle Cooperative (IYC2025), proclamato dalle Nazioni Unite. Il 2025 offre, dunque, l’occasione per riflettere sul valore di un modello di impresa che, fin dalla nascita, ha saputo coniugare sviluppo economico, inclusione sociale e attenzione all’ambiente.

Le cooperative sono da sempre interpreti di una forma d’impresa sostenibile, perché orientata al benessere delle persone, fondata sul principio della mutualità, della partecipazione e sulla capacità di generare valore condiviso.

Un modello che non si limita a perseguire profitto, ma che reinveste e produce coesione sociale.

I numeri della crescita e della solidità

I numeri confermano e raccontano la vitalità di un sistema radicato nel territorio: il fatturato aggregato ha superato i 465 milioni di euro, con 281 cooperative aderenti, 94.790 soci e quasi 13.000 occupati, nella grande maggioranza dei casi con contratti a tempo indeterminato (oltre l’81% nel 2024, in aumento rispetto al 70% del 2018). Si tratta di dati che non solo fotografano la dimensione economica, ma testimoniano anche la qualità delle condizioni lavorative, garanzia di stabilità per le persone e le famiglie.

La crescita è stata costante negli ultimi anni: dopo la flessione del 2020 dovuta al lockdown, il valore della produzione è risalito, superando i livelli del 2019 con un +2,66%. Parallelamente, si è ridotto però il numero complessivo delle cooperative (da 296 nel 2019 a 281 nel 2023), segnale di un fenomeno nazionale che vede meno imprese, ma mediamente più strutturate e capaci di generare valore. La distribuzione territoriale resta capillare, con 110 realtà in città e hinterland e una presenza significativa nelle valli e nella pianura.

Progetti innovativi e nuove sinergie

Accanto ai numeri, è la qualità dei progetti a sottolineare l’evoluzione di Confcooperative Bergamo, a partire dal percorso avviato con Impact-Effetto Cooperativo, che punta a contrastare fenomeni distorsivi e a promuovere standard di qualità. L’investimento culturale ha visto un ruolo da protagonista durante Bergamo-Brescia2023 e continua con la promozione del Teatro Ragazzi. Sul fronte istituzionale, è di qualche mese fa l’accordo con il Comune di Bergamo finalizzato a rafforzare la collaborazione tra pubblica amministrazione e cooperative sociali. Mentre proseguono le sinergie con l’Università di Bergamo, l’Università di Trento e con la piattaforma Open-es per la definizione dei criteri di misurazione ESG. Con la Diocesi, una rinnovata partnership mira a favorire l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio o di fragilità. «Abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente il nostro investimento sulla capacità di innovazione - sottolinea Lucio Moioli, presidente di Confcooperative Bergamo -. Innovazione sociale e tecnologica insieme aprono la strada a uno sviluppo sostenibile integrale. Puntiamo sulla formazione di competenze e sulla creatività, per migliorare i nostri territori e le nostre comunità, valorizzando la storia antica dell’impresa cooperativa e aprendo nuove prospettive all’impresa sociale».

In questo cammino un ruolo fondamentale è svolto da Csa Coesi, centro servizi di riferimento di Confcooperative Bergamo, che affianca le imprese con strumenti avanzati di consulenza e formazione. «L’obiettivo - spiega il presidente Massimo Monzani - è accompagnare il sistema cooperativo in un’evoluzione consapevole, capace di coniugare valori identitari e capacità di adattamento». I numeri confermano questa crescita: dai 713 clienti del 2019 ai 955 del 2024, con un aumento dei dipendenti da 58 a 70 e un valore della produzione che ha superato i 5,3 milioni di euro.

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Le radici storiche e l’identità cooperativa

La storia di Confcooperative affonda le radici nel primo dopoguerra, quando il 14 maggio 1919 viene fondata a Roma la “Confederazione Cooperativa Italiana” con l’obiettivo di rappresentare e sostenere il movimento cooperativo nazionale. Nel 1945, al termine del periodo fascista che ne aveva imposto la chiusura insieme a tutte le realtà associative di rappresentanza, la Confederazione nazionale viene ricostituita. A Bergamo, il 27 agosto dello stesso anno nasce “Confcooperative, Unione provinciale di Bergamo”. Oltre a garantire tutela e rappresentanza, Confcooperative Bergamo ha sempre offerto servizi alle proprie associate. Nel 1978 viene istituita una società dedicata: CSA Bergamo che poi, nel 2016, si unisce a Coesi Servizi, dando l’avvio a CSA Coesi, attuale centro servizi di riferimento dell’associazione. Nel 2022 la sede di via Serassi viene rinnovata e riorganizzata per ospitare, in un’unica struttura, le funzioni di rappresentanza e tutti gli uffici del centro servizi.

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Ottobre 2025

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