Le due città più duramente colpite dal Covid-19 corrono insieme al riconoscimento: un segnale di rinascita
Ripartire dalla cultura, insieme: Brescia e Bergamo, due tra le città più duramente colpite dall'epidemia di Covid-19, hanno deciso di lanciare un'alleanza strategica e simbolica e di candidarsi insieme quale Capitale italiana per la Cultura per il 2023. L'annuncio è giunto lo scorso 15 maggio durante una conferenza stampa congiunta dei sindaci delle due città, Emilio Del Bono (Brescia) e Giorgio Gori (Bergamo), insieme ai rispettivi assessori alla cultura, Laura Castelletti e Nadia Ghisalberti.
Fare squadra per la cultura
Guardare in avanti, dunque, e farlo partendo dalla cultura, uno dei settori più martoriati dall'emergenza, che ha portato alla sospensione di tutte le attività culturali e che ha imposto una riflessione urgente e profonda su cosa significhi oggi e su cosa significherà domani “fare cultura”. Non solo: la sfida non è soltanto quella di creare qualcosa di nuovo, trovando stimoli rinnovati per andare avanti, ma anche quella di farlo insieme, da parte di due territori uniti da una sofferenza comune e dalla comune consapevolezza che del valore della cultura.
«Un emblema per l'intero Paese», ha spiegato Del Bono per annunciare la candidatura congiunta, rammentando i punti in comune tra Brescia e Bergamo e sostenendo con forza l'idea che i due territori possano risollevarsi grazie al lavoro di squadra, mettendo da parte le “rivalità” sportive tra le due città e lavorando su un progetto culturale comune.
La candidatura condivisa di Bergamo e Brescia a Capitale Italiana per la Cultura per il 2023 vuole dunque essere l'occasione per ripensare la propria offerta culturale cooperando con il tessuto associativo e imprenditoriale, tutelando il patrimonio, attirando turismo e creando nuove possibilità di sviluppo e formazione. Insomma un lavoro di sinergia e partecipazione tra tutti gli attori dei due territori, a partire dalle istituzioni per passare poi dalla rete sociale e dal tessuto imprenditoriale. Il progetto ha già ottenuto il primo consenso da parte di UBI Banca, che sarà partner dell’iniziativa sostenendo concretamente le istituzioni culturali delle due città.
Capitale Italiana per la Cultura
Il progetto “Capitale Italiana per la Cultura” è nato dalla riproduzione dell’omologo formato europeo nato nel 1985 e dal 2016 – anno della sua prima edizione “nazionale” – a oggi ha conosciuto una forte evoluzione, trasformandosi nel corso degli anni in un vero e proprio strumento strategico per condividere la riprogettazione culturale dei territori a partire dalla partecipazione delle voci di chi quei territori li abita ogni giorno.
Nel 2020, la capitale italiana avrebbe dovuto essere Parma, ma l'emergenza Covid-19 ha posto lo stop a tutti gli eventi. Per questo motivo, la città emiliana è stata nominata Capitale italiana per la Cultura anche nel 2021, mentre le procedure già avviate per la candidatura del prossimo anno varranno per il 2022.
Erica Balduzzi