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Bandera: per l’ambiente ho dato il Massimo

Bandera: per l’ambiente ho dato il Massimo

Il resoconto di cinque anni di amministrazione dell’assessorato all’Ambiente ed Energia
Nonostante la crisi, migliorati tutti i servizi verso standard europei

Abbiamo intervistato l’assessore all’Ambiente ed Energia del comune di Bergamo Massimo Bandera la prima volta a fine 2010, sul primo numero di BergamoSOStenibile. A poco più di un anno dall’incarico, Bandera definiva l’ambiente come il prezzemolo, l’ingrediente verde per ogni settore, con l’auspicio che le questioni ecologiche diventassero centrali in qualsiasi politica amministrativa. Ne è sempre più convinto ora che, con l’avvicinarsi delle elezioni, tira le somme di cinque anni di amministrazione; cinque anni in cui Bergamo è diventata una delle città capoluogo italiane più “riciclone” nella classifica di Legambiente; Bergamo inoltre si è qualificata terza, unica italiana, nel Campionato europeo delle rinnovabili ed è la città con più scuole ad energia rinnovabile d’Italia; ha adottato un regolamento edilizio all’avanguardia, vanta le tariffe di trasporto pubblico più basse della Lombardia ed è riuscita ad attrarre appuntamenti internazionali quali i Maestri del Paesaggio e le prossime giornate europee dell’educazione ambientale.

Tanti successi dunque, a livello locale, nazionale ma anche europeo. A quasi cinque anni dall’insediamento, quali sono i principali traguardi raggiunti e quali invece quelli su cui c’è ancora da lavorare?

«La scelta di mettere l’ambiente al centro delle politiche amministrative e in tutti i settori come l’edilizia, la mobilità, il commercio, per citarne alcune, ha pagato. Abbiamo lavorato in modo sinergico tra assessorati e questo è stato il punto di forza del nostro mandato. Le difficoltà principali che abbiamo incontrato dipendono più che altro dal momento storico in cui l’Amministrazione si è trovata a operare, un momento storico difficile e una crisi economica che ha ridotto le risorse. Nonostante la crisi però, Bergamo è riuscita a tenere il passo con le grandi città europee, soprattutto dal punto di vista ambientale.

Tirando le somme di quanto è stato fatto, date queste condizioni economiche, posso ritenermi soddisfatto, e i fatti ci danno ragione: nella classifica di Ecosistema Urbano sulle eco-performances dei capoluoghi di provincia italiani 2013, stilata ogni anno da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, la città di Bergamo ha guadagnato, in questi 5 anni, 24 posizioni, passando dalla 38a alla 14a posizione».

Entrando un po’ più nello specifico, quali sono gli elementi che hanno maggiormente caratterizzato i cinque anni del suo assessorato?

«Siamo intervenuti un po’ in tutti i settori mettendo in primo piano le tematiche relative all’ecologia e alla sostenibilità, sia con l’assessorato all’Ambiente, Energia e Opere del Verde che attraverso la collaborazione con altri settori. Tre elementi di cui vado particolarmente fiero sono i risultati ottenuti nella raccolta differenziata, la gestione del verde pubblico e la qualità dell’aria».

Cominciamo dai rifiuti allora…

«Bergamo ha raggiunto risultati eccellenti nella raccolta dei rifiuti, passando dal 50.5% di raccolta differenziata del 2008 al 60,8% del 2013 e classificandosi così tra i capoluoghi più ricicloni d’Italia. Inoltre c’è stato un calo del 10% circa nella produzione di rifiuti. In particolare nel novembre 2012 abbiamo introdotto la raccolta differenziata della plastica che a Bergamo non esisteva e a giugno 2013 è partita la raccolta dell’umido anche in centro. Il 2013 è stato un anno da record, in alcuni mesi abbiamo sfiorato il 65% di raccolta differenziata.

Ultima novità: dal 1 aprile 2014 partirà anche la raccolta porta a porta di abiti usati, in collaborazione con la Cooperativa Ruah e la Caritas Diocesana Bergamasca. Il messaggio che abbiamo voluto far passare è quello del rifiuto come una risorsa e non come un problema; si tratta di un vero e proprio cambiamento culturale e l’Amministrazione deve essere la prima a dare il buon esempio ai cittadini. A fronte di uno sforzo richiesto alla cittadinanza la risposta dei cittadini alla raccolta differenziata è stata fortissima, a dimostrazione del fatto che la buona amministrazione riporta la fiducia degli italiani nelle istituzioni.

Non solo non si sono alzate le tasse, ma è da sottolineare che una corretta gestione dei rifiuti porta anche a vantaggi pratici: quest’anno ci sarà un utile di mezzo milione di euro grazie alla raccolta differenziata da ridistribuire alla cittadinanza».

L’altro elemento sono le aree verdi e… il mancato nuovo stadio?

«Abbiamo messo mano a tutte le aree verdi e ai parchi principali della città. Gli spazi fruibili sono passati dai 7,74 mq per abitante del 2008 ai 10,61 mq del 2013. L’intervento più importante è quello sul parco della Malpensata, che ha visto coinvolta la cittadinanza con un progetto di partecipazione del quartiere e per il quale è stato appena predisposto un bando di gara da un milione di euro. Abbiamo poi fatto un’importante opera di riforestazione urbana con la messa a dimora di un migliaio di piante tra il Parco della Trucca, il futuro Parco Ovest e la sistemazione dei viali. L’esito delle vicende che riguardavano il progetto di un nuovo stadio non è dipeso dall’Amministrazione comunale e come assessore all’Ambiente la mia posizione è sempre stata quella di garantire che una simile operazione risultasse a minor impatto ambientale possibile e anzi potesse divenire opportunità di valorizzazione di aree verdi attigue. Il passo importante che attualmente è stato fatto è il riconoscimento del grande Parco Locale d’Interesse Sovracomunale (Plis) del Morla. Un parco agricolo che si propone come nuovo modello di gestione del territorio, attraverso la collaborazione tra Amministrazioni comunali, imprenditori agricoli e cittadini, già inserito nella Rete dei parchi regionali. A breve cominceranno i lavori di sistemazione dei percorsi e di installazione della cartellonistica, oltre alla pianificazione dell’educazione ambientale e l’attivazione del sito web. A ogni modo abbiamo risparmiato complessivamente 1 milione 300 mila m³ di area edilizia preventivata dal PGT adottato dalla precedente amministrazione. Anche se ci fosse stata la costruzione dello Stadio, quanto a volumetrie saremmo arrivati a fine mandato in saldo positivo».

E passiamo all’aria, croce e delizia della nostra città

«Dati alla mano il 2014 è iniziato in modo decisamente delizioso! Dall’inizio dell’anno ad oggi abbiamo sforato i limiti di Pm10 soltanto quattro giorni, rispetto ai 35 del 2012. Quasi meglio di Copenaghen! Ovviamente l’incidenza delle condizioni climatiche sull’andatura dell’inquinamento è determinante ma, meteo a parte, i dati rivelano comunque un trend positivo migliore rispetto al passato e rispetto alle altre città lombarde. L’anno appena trascorso è stato il migliore in assoluto da quando si analizza la qualità dell’aria; la concentrazione media annua di polveri sottili è passata dai 40 ug/m³ del 2008 ai 29 ug/m³ del 2013 e la riduzione riguarda anche gli altri inquinanti e il merito non può essere solo del meteo».

Rifiuti, aree verdi, qualità dell’aria, ma anche energia, con la delega arrivata a metà mandato, nel 2011. È la prima volta che l’energia entra a Palazzo Frizzoni

«Nonostante la riduzione del numero degli assessorati per la prima volta Bergamo ha avuto un responsabile dell’Energia. Il ruolo degli enti locali è fondamentale per la rivoluzione energetica verde.
Le Amministrazioni devono dare l’esempio ai cittadini innanzitutto intervenendo sugli uffici pubblici, sia in termini di efficientamento e di riduzione degli sprechi che in termini di produzione di energie alternative.
Oltre a intervenire per una riduzione dei consumi, in città sono cresciute le fonti rinnovabili, tanto che Bergamo è la città italiana con più impianti fotovoltaici sugli istituti scolastici.
In generale siamo passati da una potenza fotovoltaica installata di 167 KW a 7.558,4 KW. Anche la rete del teleriscaldamento è cresciuta di 26 Km, triplicando la volumetria servita: non solo si risparmiano le emissioni equivalenti a quelle di 5 mila caldaie ma ancora una volta il rifiuto, questa volta quello indifferenziato, si trasforma in un valore. Un altro intervento importante sempre nell’ottica dell’efficientamento e del risparmio energetico interessa l’illuminazione pubblica, dove si è iniziato a sostituire alle tradizionali lampadine quelle a led».

Una parola chiave per descrivere questi 5 anni?

«Pianificazione e sinergia. Abbiamo elaborato piani strategici che sono stati realizzati in maniera partecipata. Anche gli interventi sulla mobilità rientrano in questa strategia di collaborazione tra gli assessorati: a oggi Bergamo può vantare le minori tariffe lombarde del trasporto pubblico con un parco mezzi tra i più ecologici, l’aumento dei percorsi ciclabili, un servizio di bike sharing efficiente e infine quello di car sharing, oltre a diverse altre iniziative a sostegno della mobilità elettrica».

Per finire, quale suggerimento darebbe a chi dovrà occuparsi dell’ambiente per i prossimi cinque anni?

«Operare in maniera trasversale e in modo lungimirante, aprendo canali di confronto con le altre città europee e dialogando a pari livello, perché Bergamo è già una città europea in questo ambito, come dimostrano importanti iniziative internazionali ospitate nella nostra città, dai Maestri del Paesaggio in Città Alta alle Giornate europee dell’educazione ambientale che si terranno il 25 e 26 settembre 2014 proprio nella nostra città. Alle Amministrazioni locali spetta il compito di dare uno stimolo alla ripresa economica, che non può che passare dalla buona amministrazione, dalla green economy e dalla premiazione delle buone pratiche.

Riuscire ad amministrare bene in questi tempi di crisi economica vale più di qualsiasi grande opera, anzi è la più grande opera pubblica che un’amministrazione può realizzare per i propri cittadini: garantire e dove possibile migliorare i servizi, ma senza aumentare le tasse».

Diego Moratti

Arianna Corti

 

Marzo 2014

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