Il confetto d’autunno
Frutto nobile e prelibato, spesso dimenticato sulle tavole degli italiani, la giuggiola conquista e incuriosisce per il suo aspetto ovoidale; è avvolta da una buccia di color rosso scuro contenente una polpa compatta e farinosa, dal sapore dolce e leggermente acidulo, simile a quello della mela.
Di provenienza asiatica, la giuggiola è un vero e proprio regolatore naturale del metabolismo. La presenza di amminoacidi favorisce la formazione delle ossa, dei muscoli, del sangue, degli ormoni, della pelle e degli enzimi. Cura l’insonnia, disturbi nervosi e purifica il fegato.
Dalla radice del giuggiolo si ottiene una polvere da applicare su ferite e ulcere; per questo in Cina l’impacco viene utilizzato diffusamente per il trattamento di ustioni. Ricco di minerali, contiene vitamina C venti volte in più rispetto a qualsiasi tipo di agrumi, oltre che vitamine del complesso B e A.
Ne conseguono numerosissime proprietà benefiche: emollienti, espettoranti, sedative, ipocolesterolemizzanti e antinfiammatorie. Le giuggiole possono essere consumate sia crude che cotte.
Si prestano molto bene all’essiccazione o ad essere candite; è possibile trasformarle in confetture oppure ottenerne sciroppi, tè e liquori, in particolare il famoso Brodo di Giuggiole.
In generale non hanno controindicazioni, tuttavia è bene consumarle con moderazione perché contengono fruttosio, che può risultare dannoso per la salute se assunto in quantità eccessive.
Giuggiole candite
Ingredienti
• 1 kg giuggiole secche
• 1/3 tazze di acqua fredda
• 2/3 tazze di zucchero semolato
• 2 cucchiaini di amido di mais
Preparazione
Lavare e sgocciolare le giuggiole. Bucherellare ogni giuggiola con una forchetta. Mescolare l’acqua fredda, lo zucchero e l’amido di mais.
Portare a ebollizione e aggiungere le giuggiole. Cucinare mescolando con pentola scoperta per 30 minuti.
Togliere dal fuoco, lasciar raffreddare e riporre il composto per tutta la notte in frigorifero.
Al mattino, rimettere a bollire il composto scoperto per altri 30 minuti. Quindi, rimuovere le giuggiole dallo sciroppo e metterle su teglie ricoperte di stagnola.
Posizionare le teglie in forno a 140°C e cuocere da 2 a 5 ore, ovvero fino a quando le giuggiole appariranno secche al tatto.