Lo storico prodotto varesino conquista il marchio DOP
Ottime notizie per il miele d’acacia varesino: come sancito dalla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il prezioso nettare potrà fregiarsi dell’etichetta DOP. Un coronamento che rende giustizia a uno dei prodotti d’eccellenza del territorio, la cui storia si tramanda da generazioni.
La Robinia pseudacacia venne importata dall’America nel XVIII secolo durante l’unificazione del Paese per essere piantumata sui pendii e le scarpate che attorniavano le ferrovie in costruzione: le radici della pianta garantivano infatti il consolidamento dei terreni. In seguito la sua diffusione al di fuori delle tratte ferroviarie fu enorme, specialmente nella provincia di Varese, in virtù dell’indice di piovosità e delle proprietà chimiche dell’humus.
Contestualmente l’apicoltura “villica” dell’area andava razionalizzandosi, consentendo così di prelevare miele monofloreale senza dover ricorrere all’apicidio. L’oro paglierino delle Prealpi rappresenta il 13% del rendimento lombardo di settore ed è caratterizzato da un aroma particolarmente confettato, dagli echi di vaniglia.
Peculiarmente liquido e delicato, deve le sue qualità a un grado di purezza molto raro. La filiera, che già garantisce un ritorno commerciale quantificabile in circa 3 milioni di euro, attraverso le parole di Pietro La Placa, presidente del Consorzio Qualità Miele Varesino si dice soddisfatta: «Certo, è un momento importante per il nostro prodotto, che si offre sul mercato con caratteristiche tutte nuove e ad alto profilo.
Abbiamo appena rilasciato, su delega dell’Organismo di Certificazione, i primi sigilli agli operatori che aderendo alle regole del disciplinare possono fregiarsi della Dop. È uno strumento non solo per valorizzare il nostro miele d’acacia, ma anche per garantire ai consumatori, attraverso un’immagine innovativa e unica, la sua piena riconoscibilità».
L’attività di valorizzazione delle arnie e della loro dolce manna potrà contare sul supporto dei nuovi club di prodotto turistico promossi dalla Camera di Commercio, da sempre in prima linea per la difesa del consorzio.
Davide Albanese