Storia di una mela armena
Incluse da Gadda fra i “i materiali preziosi, limpidamente tramutabili in vita”, le albicocche sono frutti di origini cinesi con oltre di 5000 anni di storia. Importate in Occidente da Alessandro Magno, la loro diffusione venne consolidata dai Romani e soprattutto dagli arabi, ai quali si deve il loro etimo ufficiale: al-barquq. Nonostante la nota resistenza dell’albicocco ai climi rigidi, questa pianta viene coltivata per lo più in aree a clima caldo o temperato per evitare che i suoi frutti, tendenti a una maturazione precoce, subiscano danni dalle gelate invernali.
Dalla buccia vellutata, solcata a volte da tenui sfumature arancioni, le albicocche assai deperibili, ragion per cui vengono spesso essiccate o sciroppate in vista di una migliore conservazione. Questi trattamenti impoveriscono le loro molteplici proprietà salutari: consumate fresche abbondano infatti di vitamine A e C, essenziali per contrastare l’azione dei radicali liberi, nonché di minerali come potassio, fosforo, sodio, ferro e calcio, validi supporti in caso di anemia, spossatezza, convalescenza; la presenza di sorbitolo favorisce inoltre la regolarità intestinale.
In pasticceria la glassa di albicocche è spesso utilizzata per ricoprire la superficie delle torte (il nome del processo è apricottatura e deriva dal nome inglese del frutto), fra cui la classica Sacher, mentre i semi, chiamati armelline, sono sfruttati a scopo aromatico. In Svizzera e nei Balcani i distillati di albicocche sono particolarmente apprezzati, in virtù del loro retrogusto acidulo; sul suolo italiano le migliori varietà del frutto si riscontrano in Campania. Secondo una leggenda armena l’albicocco nacque come pianta ornamentale, ma quando il Paese fu invaso da una popolazione nemica si ordinò di abbattere gli alberi improduttivi per ottenerne legname; sarebbe stato proprio questo il destino dell’albicocco se una fanciulla non avesse pianto sotto la sua chioma per tutta la notte ritrovandosi, al mattino, circondata da frutti dorati.
Torta alle albicocche
Preparazione
Prelevare le albicocche sciroppate dal loro liquido, scolarle e tamponarle, tenere lo sciroppo da parte. Montare le uova con lo zucchero e la vaniglia, aggiungere la ricotta, la buccia di limone grattugiata, lavorate il composto affinché sia liscio e senza grumi. Aggiungere farina, lievito e sciroppo. Mescolare, imburrare una tortiera, trasferirci l’impasto, disporre le albicocche sulla superficie, mettere la torta in forno (170 gradi) e cuocere per un’ora. Sfornare, far raffreddare, spennellare le albicocche con la confettura, zucchero a velo.
Ingredienti
• 200 gr zucchero • 250 gr ricotta
• buccia grattugiata di un limone,
• i semi di 1 bacca di vaniglia
• 250 gr farina • 4 uova
• 125 ml sciroppo di albicocche
• 1 bustina di lievito
• 250 gr di albicocche sciroppate
• 2 cucchiai di confettura di albicocche
• zucchero a velo q.b.