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Giorgio Gori

Giorgio Gori

Coalizione Centro Sinistra

Giorgio Gori, classe 1960, nasce a Bergamo dove vive con la moglie e i tre figli. Ha studiato al liceo classico Sarpi e ha frequentato Architettura al Politecnico di Milano, laureandosi con una tesi in urbanistica. Negli anni di studio ha fatto pratica come giornalista e nel 1984 è approdato a Mediaset, dove è rimasto per 17 anni. Nel 2001 lascia Mediaset e fonda la società di produzione, Magnolia, che in pochi anni diventa una delle più importanti realtà italiane nel settore. Nell’autunno 2011 lascia Magnolia per dedicarsi all’attività politica, spinto dall’ammirazione per Matteo Renzi. Nel 2012 costituisce la Fondazione “InNova Bergamo”, con l’obiettivo di approfondire i temi che riguardano il presente e il futuro della città. Nel febbraio 2014 vince le primarie del Pd, candidandosi a sindaco della città. È tra i soci fondatori de “Il Post”, il giornale online diretto da Luca Sofri. Ama leggere, andare al cinema e tifa Atalanta. Giorgio Gori ha presentato il programma della sua coalizione; oltre alla lista civica “Giorgio Gori Sindaco”, il candidato è appoggiato da Pd, Sel, Patto civico, Partito socialista italiano, Italia dei Valori e Popolari per l’Italia. Sette liste per una coalizione compatta, ha spiegato lo stesso Gori, con obiettivi chiari. Scopriamoli.

Quali sono le caratteristiche della vostra squadra?

Anche se la squadra è formata da una coalizione molto ampia, abbiamo un’ottima intesa e condividiamo tutti i punti del nostro programma. Siamo una squadra molto variegata, qualcuno alla prima esperienza in politica. Dei componenti di Giunta si parlerà solo dopo il 25 maggio o, al più tardi, dopo l’eventuale ballottaggio dell’8 giugno. Se vinceremo, sicuramente nel gruppo degli assessori ci saranno l’attuale capogruppo del Pd in Consiglio comunale Sergio Gandi e il capogruppo del Patto civico in Consiglio comunale Nadia Ghisalberti.

In cosa si differenzia la vostra lista dalle altre?

In questi cinque anni Bergamo è stata una città ferma, sia a causa della crisi economica che dell’attitudine rinunciataria dell’amministrazione Tentorio. Ha bisogno di essere rilanciata. La gente ci chiede di dare una scossa alla città. La partita dei prossimi si giocherà sula capacità di contrastare la tendenza al declino demografico e alla disoccupazione e la nostra posizione è chiara: Bergamo deve aumentare la propria attrattività, investire nell’innovazione d’impresa e nel capitale umano, valorizzare le risorse ambientali e paesaggistiche, promuovere il patrimonio artistico e culturale, scommettere sulla tecnologia e sviluppare le capacità d’accoglienza turistica.

Quali sono i punti principali del vostro programma?

Il nostro programma è strutturato su tre linee guida principali: rispondere ai bisogni dei cittadini, promuovere lo sviluppo sostenibile e disegnare la città del futuro. In altri termini rinnoveremo il settore welfare innovando tutti i servizi, perché Bergamo sia una città dov’è bello vivere, nascere, crescere, studiare, lavorare, fare impresa ma anche invecchiare. Dobbiamo far fronte alle nuove esigenze, come l’invecchiamento della popolazione o le difficoltà di trovare un alloggio economico per gli studenti universitari o i giovani, ma anche rendere la città un luogo dove fare impresa e favorire nuovi posti di lavoro, sfruttando la vocazione turistica e culturale della città, non in termini di grandi eventi ma di cultura diffusa in tutti i periodi dell’anno. E poi dobbiamo rivedere l’urbanistica, trasformando il centro cittadino in area pedonale, migliorando il trasporto pubblico.

Quali sono i punti del vostro programma più specifici in tema di ambiente e sostenibilità?

Innanzitutto la pedonalizzazione del centro cittadino e di Città Alta; poi dovremo migliorare e connettere la rete delle piste ciclabili, adottare un servizio di car sharing esteso a tutti i comuni della cintura per avere un bacino d’utenza di 250 mila abitanti, dare subito il via al Parco Agricolo-Ecologico e portare Bergamo al 70% di raccolta differenziata. Su quest’ultimo punto siamo già messi bene, ma si può ancora migliorare.

Quale sarebbe la prima azione se venisse eletto?

La priorità è sicuramente quella del lavoro. Bergamo non è una città povera, ma c’è una nuova forma di povertà diffusa, con nuove situazioni di fragilità cui un’amministrazione deve saper far fronte. Dobbiamo rendere Bergamo la città dov’è facile fare impresa per dare nuovo impulso all’occupazione, questo è quello che un’Amministrazione può e deve fare in tempo di crisi.
E poi un’altra cosa da fare subito è creare un ufficio progettazione europea, per poter accedere ai fondi visto che il bilancio in approvazione prevede addirittura la cessione di quote A2A per risanare i debiti. Altro che tesoretto.

Maggio 2014

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