feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

Sulle ali del Ven-To

Sulle ali del Ven-To infografica

Con i suoi 679 chilometri che uniranno Venezia a Torino lungo il corso del Po, la ciclopedonale Ven-To sarà la più lunga d'Italia

Da Torino a Venezia in bici: quello che fino ad oggi era il sogno nascosto degli appassionati di due ruote è destinato a diventare presto realtà grazie a un ambizioso progetto di mobilità sostenibile. Il progetto Ven-To, nato da un'idea del dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano, punta infatti a collegare le due grandi città italiane tramite una pista ciclabile turistica lunga 700 chilometri: la più lunga d'Italia, che si snoderà principalmente sugli argini del Po e unirà i tracciati già esistenti in una rete virtuosa fatta di mobilità sostenibile, green economy e valorizzazione dei territori.

Storia di un'idea

In un mondo che cambia rapidamente e in cui la velocità di spostamenti e interazioni è considerata un plusvalore, Ven-To rischia di sembrare un'utopia, se non fosse che il progetto è già in fase di realizzazione e ha raccolto il consenso e la partecipazione attiva di tutti i territori e le istituzioni coinvolte.

Nato da un'idea del DAStU, il dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano, e sviluppato da un gruppo di ricercatori multidisciplinari grazie a una borsa di studio, Ven-To è stato inserito nella Legge di Stabilità 2016 come una delle quattro ciclovie prioritarie all'interno del Sistema nazionale delle Ciclovie Turistiche. Nello stesso anno è stato firmato il protocollo d'intesa tra le regioni interessate, il Ministero dei trasporti e il Ministero per i beni e le attività culturali per dare seguito al progetto.

Una spinta all'economia green

Che Ven-To sia un progetto di ampio respiro e grandi ambizioni, lo si capisce guardando i numeri: 679 chilometri di pista ciclopedonale sicura, 4 regioni attraversate, 11 province e 183 comuni coinvolti. Ma anche, nelle previsioni, un indotto diffuso non indifferente: secondo le stime, infatti, Ven-To potrà generare fino a 2mila nuovi posti di lavoro (oltre al mantenimento di quelli già esistenti) e un indotto di 100 milioni di euro all'anno, ripagando le spese di realizzazione in pochi anni e alimentando al tempo stesso le economie locali in chiave chilometro zero. Nel vero senso della parola, visto che lungo il tracciato di Ven-To si trovano già più di 6.500 attività di ristorazione tra bar e ristoranti, oltre 900 strutture ricettive e più di 30mila aziende agricole che potranno beneficiare del passaggio di turisti, a piedi o su due ruote.

Scoprire la Pianura Padana con lentezza

Alla base del turismo promosso da Ven-To c'è soprattutto la voglia di rispondere a un'esigenza sempre più diffusa: quella cioè di potersi spostare sulle due ruote in sicurezza, assaporando i luoghi e i territori con lentezza.

Ma c'è anche il desiderio di rianimare i territori delle aree interne, valorizzando quei paesaggi che con l'automobile vengono invece scavalcati velocemente e non vissuti. Il tracciato collegherà Torino a Venezia attraversando tutta la Pianura Padana e unendo tra loro i tratti di ciclopedonale già presenti lungo il fiume Po, ed è prevista una diramazione che da Pavia salirà fino a Milano.

Non solo: ben 264 chilometri di Ven-To correranno all'interno di parchi, il 40% dell'intero percorso si trova all'interno di aree protette e si toccheranno 22 zone di protezione speciale e 17 siti di importanza comunitaria (SIC).

Erica Balduzzi 

Settembre 2018

Articoli Correlati

Incontri, scambi, momenti formativi e ludici hanno arricchito la nuova edizione della...
Dal 21 giugno al 12 luglio torna il festival organizzato da Legambiente Bergamo che...
Il recente libro di Elena Granata evidenzia come le donne abbiano sempre maturato un...
Al Polaresco l’1 e il 2 giugno un fine settimana dedicato ad ambiente, natura e cura del...