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Riaprono i castelli e borghi medievali, in sicurezza, con Pianura da scoprire

Successo dell’1 e 2 maggio. Prossime date: 2 e 6 giugno

Prenotazioni, piccoli gruppi e tanta voglia di itinerari fuori città

Al primissimo weekend di riapertura in “giallo” della regione Lombardia, la rete dei castelli, palazzi e borghi medievali della media pianura incastonata tra bassa bergamasca, milanese e cremasco, non si è fatta attendere e ha spalancato porte di borghi fortificati e portoni di manieri medievali, chiusi da troppo tempo. Positiva la risposta di oltre 1600 turisti che hanno aderito all’iniziativa, pur con tutte le limitazioni e novità che la situazione giustamente impone, per preservare la salute e sicurezza di tutti.

Prenotazioni obbligatorie per non creare code e assembramenti, piccoli gruppi contingentati e immancabile mascherina obbligatoria hanno consentito un corretto svolgimento e le 11 realtà tra castelli, Pro Loco, Comuni e associazioni aderenti a "Pianura da scoprire" hanno promosso un’accoglienza ordinata e ben organizzata, con moltissimi visitatori provenienti da tutta Lombardia e anche oltre. Un segno concreto di una volontà di ripartenza e soprattutto di un turismo alla ricerca di luoghi al di fuori delle grandi città, di itinerari cicloturistici nel verde, di borghi rurali e località caratteristiche. Volontà che dopo quest’anno di pandemia incontra e riprende il successo di un circuito che ormai da otto anni, grazie ad un lavoro collettivo e ad una rete operativa, ha trasformato in destinazione turistica un territorio che non era tradizionalmente legato a queste attività.

Un confine, tante battaglie

Eppure questo scorcio di pianura, sulla linea dello storico confine tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia, con la sua fittissima rete di castelli, palazzi e borghi fortificati rimane quale preziosa testimonianza di una storia che, durante tutto il Medioevo, ha reso questi territori protagonisti di battaglie e scontri epici, di continue guerre tra eserciti di feudatari e imperatori, di imboscate e scorribande, in una terra rigogliosa che per secoli è stata contesa fra Stati, Comuni, condottieri locali e personaggi illustri. In alcune località si può ancora scorgere lo storico “fosso bergamasco”, confine antico fra Milano e Venezia, che segna una via costellata da manieri, torri e roccaforti, ma anche da monasteri e chiese antiche, villaggi e architetture medievali.

La presenza di fiumi e fontanili ha caratterizzato per secoli un’area vocata all’agricoltura che, grazie all’ingegno e laboriosità dei suoi abitanti, ha prodotto nel tempo eccellenze alimentari oggi diffuse in tutto il mondo, dai formaggi Dop ai salumi tipici, che si possono degustare nei tanti agriturismi o nei mercati dei produttori locali sparsi in ogni paese. La bassa bergamasca offre così un viaggio nel gusto e nella sua lunga storia, passando dai ritrovamenti di epoca romana fino alla civiltà contadina di fine Ottocento immortalata nel film “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi.

Tante realtà su tre province, tra storia e tradizioni

Il periodo che più ha lasciato il segno rimane in ogni caso il Medioevo: la rete dei castelli della pianura lombarda è testimone di gesta e vita di corte, di aspri combattimenti e tradizioni religiose, sagre, folclore e visite guidate.

Una mappa scaricabile dal sito pianuradascoprire.it ne indica posizioni e tipologie, e durante le Giornate di apertura congiunta del circuito che conta 19 realtà sono indicati tutti gli orari, i contatti e i percorsi di visita. C’è l’imbarazzo della scelta ma oltre ai prossimi 2 e 6 giugno, ci sono altre giornate di apertura in programma.

Si può partire dal castello e municipio di Solza (Bg), paese in cui nacque il gran condottiero Bartolomeo Colleoni, dominatore del ‘400 bergamasco, che fece del castello di Malpaga, in località di Cavernago, il suo quartier generale, dove ancora oggi si trova una pregiatissima serie di affreschi che consentono di ripercorrere le vicende e le usanze del periodo. Sempre a Cavernago si trova un secondo castello, tuttora abitato, mentre pochi chilometri più a sud troviamo i borghi di Martinengo e di Cologno al Serio, con un impianto architettonico medievale ancora intatto, mentre la Rocca Albani di Urgnano rappresenta un originale esempio di castello ingentilito con giardino pensile e statue nane. Poco distante ha luogo il borgo di Padergnone, dimora rinascimentale e villa di delizie con annesso un parco giardino.

Scendendo lungo le sponde del fiume Serio si giunge alla città di Romano di Lombardia, con la sua Rocca Viscontea e un centro storico con portici e chiese di pregio, mentre ancora più a sud, a lambire i confini con la bassa bresciana e il cremonese, troviamo il comune di Calcio, con due castelli e una serie di ben 47 murales lungo le vie del centro storico. Proseguendo incontriamo il parco del fiume Oglio, con i castelli e palazzi di Pumenengo e di Torre Pallavicina, immersi in un suggestivo paesaggio rurale.

A Pagazzano troviamo uno dei castelli più emblematici di tutta l’area, che ospita al suo interno tre musei: della civiltà contadina, dei castelli di confine e il Mago, Museo archeologico delle grandi opere. Con il ponte levatoio ricavato dal possente torrione centrale e circondato da un caratteristico fossato, il castello di Pagazzano ospitò nel 1360 Francesco Petrarca, mentre nel vicino comune di Brignano Gera d’Adda la figura di Bernardino Visconti e il suo sontuoso Palazzo furono niente meno che l’ispirazione per il Manzoni del celebre Innominato dei Promessi Sposi e del suo castello. Il Palazzo Visconti, maestoso esempio di residenza nobiliare in stile barocco, presenta uno scalone monumentale, ampie stanze e una sala del trono riccamente e sapientemente affrescate.

Il vicino comune di Caravaggio, oltre che per il celebre Santuario, ospita palazzo Gallavresi e il complesso monastico di San Bernardino, mentre nell’importante città crocevia che è Treviglio, sempre contesa tra Milano e Venezia, operarono nel XV secolo i famosi pittori Butinone e Zenale: il loro celebre Polittico è visitabile all’interno della chiesa di San Martino. Tra le notevoli attrattive, da non perdere il Santuario della Madonna delle Lacrime che prende nome da un prodigio risalente al 1522 e la Torre civica con il suo originale museo verticale.

Nel milanese, sul confine segnato dal fiume Adda, troviamo il Castello Visconteo di Cassano d’Adda, finito di edificare nel 1450 con Francesco Sforza, mentre a Trezzo il castello fu teatro di numerose vicende legate al Barbarossa e alle famiglie Torriani, Visconti e Sforza. Ultima tappa ma non per importanza al Castello di Pandino, in provincia di Cremona. Un imponente struttura a pianta quadrata voluta da Bernabò Visconti, allora Signore di Milano, in cui si possono ammirare ancora molte pitture originali.

Per tutte le informazioni su eventi e prossime aperture: www.pianuradascoprire.it

Simonetta Rinaldi

Maggio 2021

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