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Parking o No parking Fara? Un parcheggio multipiano sulle mura di Città Alta

Parking o No parking Fara?  Un parcheggio multipiano  sulle mura di Città Alta

All’ex parco faunistico riapre il cantiere del parcheggio che divide Bergamo

Nel mese di settembre riapre il cantiere per la costruzione di un parcheggio multipiano dentro le mura che cingono Città Alta a Bergamo. È un’opera il cui progetto, risalente al 2004, negli anni ha fatto molto discutere anche a causa di un crollo che nel 2008 ha interessato il sito del cantiere e al successivo riverso di rifiuti nella zona franata.

La questione ha attraversato tre giunte di colore politico diverso, rette dai sindaci Veneziani, Bruni e Tentorio, per giungere sul tavolo dell’Amministrazione comunale guidata dall’attuale primo cittadino Giorgio Gori che ha deliberato il riavvio dei lavori.

In opposizione a questa decisione, un gruppo di cittadini si è unito nel comitato No Parking Fara che ha chiesto di fermare l’avvio dei lavori e trovare soluzioni alternative. La vicenda è complessa e negli scorsi mesi è stata dibattuta a più riprese.

InfoSOStenibile ha deciso di dare spazio alla questione ascoltando e dando voce alle motivazioni di entrambe le parti e seguendone gli sviluppi futuri.

La posizione dell’amministrazione comunale

La giunta comunica di aver deciso a favore della ripresa dei lavori in seguito alla valutazione dei pro e dei contro considerato il vincolo della convenzione stipulata nel 2004 con Bergamo Parcheggi, società costruttrice e concessionaria dell’opera: secondo l’Avvocatura comunale l’eventuale disdetta della convenzione avrebbe comportato “un sicuro contenzioso civile e amministrativo con un elevato rischio di risarcimento danni” al quale si sarebbero aggiunte le spese per il ripristino della collina e lo smaltimento dei rifiuti.

Inoltre, in caso di contenzioso, l’area franata sarebbe rimasta bloccata alle attuali condizioni per lungo tempo. Al contrario la costruzione del parcheggio prevede anche il ripristino della collina e l’interramento dell’opera nel profilo del pendio.

Dunque per l’Amministrazione l’unico intervento possibile è stata una contrattazione con lo scopo “di rendere il progetto più compatibile con i propri indirizzi in termini di mobilità e accesso a Città Alta, come liberare le piazze storiche dalle auto, e di poter giungere alla conclusione del cantiere in tempi certi, minimizzando i rischi di contenzioso”.

A proposito del vantaggio relativo alla mobilità, l’assessore Stefano Zenoni spiega che: «Grazie alla nostra modifica della convenzione, con la costruzione del parcheggio i posti auto lungo le mura andranno esclusivamente ai residenti mentre i non residenti potranno parcheggiare solo all’interno del nuovo parcheggio; qui verranno indirizzate anche le auto dei clienti di b&b e hotel che, lo scorso anno, hanno usufruito in totale di 9 mila permessi per parcheggiare in Città Alta, ridotti a 2 mila per l’anno corrente. Questi interventi permetteranno lo svuotamento dalle auto di: piazza Cittadella, piazza Angelini, via san Lorenzo e via Porta Dipinta bassa».

Zenoni spiega che la ZTL interna e permanente di Città Alta sarà ampliata «includendo anche via San Lorenzo e Piazza Mercato del Fieno. Inoltre il parcheggio consentirà di limitare maggiormente il traffico in Città Alta rispetto agli orari attuali, ad esempio nei giorni festivi e nel periodo estivo: in quei periodi l’ingresso delle auto dei non residenti sarà limitato al numero di posti disponibili nel parcheggio, segnalati con pannelli luminosi già a partire da città bassa.

Durante le chiusure al traffico via Fara resterà aperta per consentire il passaggio delle auto dirette al parcheggio, ma nell’area che include il viale delle Mura e la parte alta della città potranno transitare solo i residenti; parallelamente la mobilità pubblica sarà potenziata, in particolare durante le chiusure: tutto l’intervento mira alla riduzione del traffico in Città Alta».

La protesta del comitato No Parking Fara

Il Comitato No Parking Fara vuole fermare la costruzione dell’opera perché ritiene che un parcheggio di questo tipo non vada costruito nel borgo storico e che deturpi la bellezza e l’integrità della zona di Città Alta meno costruita, quella rivolta verso Valverde.

Un punto sul quale i No Parking Fara insistono da mesi è la richiesta all’Amministrazione dell’entità delle penali che andrebbero pagate per rescindere l’accordo stipulato con Bergamo Parcheggi: «conoscere questa cifra aprirebbe la possibilità di prendere decisioni diverse ed evitare un’opera inutile nelle dimensioni previste dal progetto - 9 piani e 470 posti, sempre a pagamento 24 ore su 24 - e nella destinazione d’uso ai non residenti in Città Alta».

Inoltre il Comitato contesta il fatto che l’opera risulterebbe armonicamente integrata nel profilo della collina: «il rendering del Comune in tal senso è fuorviante e presenta, sopra al parcheggio, una foresta di alberi ad alto fusto mentre l’unica copertura possibile sarà a bassa vegetazione, quindi il parcheggio sarà visibile».

Un’altra criticità evidenziata dai membri del Comitato riguarda l’inquinamento che la concentrazione del traffico nel breve tratto di via Fara provocherebbe nei periodi di maggior flusso, per l’unico ingresso da Porta S. Agostino; a tal proposito segnala l’assenza di dati relativi alla valutazione di bilancio ambientale dell’opera.

La liberazione delle auto dalle piazze, così come lo spostamento dei posti auto dei residenti sulle mura, sono visti positivamente, ma la convinzione è che per farlo non sia necessario costruire il parcheggio: «un’opera di queste dimensioni non è in linea con il Piano Particolareggiato di Città Alta e si potrebbero trovare e valutaresoluzioni alternative.

Per esempio, secondo un recente studio di ATB, nella zona del centro compresa tra Piazza Pontida e via Pignolo, ci sono 1.700 posti quotidianamente inutilizzati che potrebbero essere convenzionati con il trasporto pubblico».

Altre associazioni già attive in città si stanno unendo a No Parking Fara per chiedere una maggiore presenza dei cittadini nelle decisioni sul futuro di Bergamo: «il 23 settembre ci sarà una manifestazione unitaria e apartitica che ha come tema la partecipazione e la difesa dei beni comuni, per manifestare il disappunto contro opere inutili e il mancato coinvolgimento dei cittadini in scelte che riguardano il futuro della città».

Livia Salvi

Settembre 2017

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