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Mobilità sostenibile: il punto della situazione in Italia

​I fondi del Pnrr destinati a dare una svolta alla transizione verso una mobilità più pulita. Boom della mobilità dolce, forte crescita di ibride e elettriche

Settembre è il mese in cui ogni anno si tiene la Settimana europea della mobilità sostenibile e l’occasione per fare il punto per le tendenze e prospettive in termini di trasporti pubblici e privati.

Dall’Europa proviene ogni anno una vera e propria campagna di sensibilizzazione, che attraversa i confini degli Stati per favorire una nuova consapevolezza nei cittadini sul tema della mobilità urbana sostenibile e promuovere un cambiamento comportamentale in favore di una mobilità attiva e di soluzioni di trasporto pulite e intelligenti. Nel 2022 la Settimana Europea della Mobilità si terrà dal 16 al 22 settembre e a Bergamo avrà un palcoscenico privilegiato all’interno del Festival della Sostenibilità che si terrà sul Sentierone il 17 e il 18 settembre.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Impossibile parlare dei nuovi sviluppi sul tema della mobilità senza fare riferimento al massiccio piano di investimenti chiamato a guidare la ripresa e la “transizione ecologica” del nostro Paese. In questo senso, il 2021 è stato l’anno nel quale in Europa è partito l’innovativo strumento finanziario denominato Next Generation EU che ha stanziato 750 miliardi di euro per stimolare una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa” in seguito agli anni della pandemia, che hanno profondamente modificato l’economia mondiale e gli impatti sulla società. In Italia lo strumento per utilizzare i fondi europei ha preso il nome di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che ha un valore complessivo di 235 miliardi di euro tra risorse europee e nazionali, articolato in 6 tematiche denominate Missioni: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastruttura per una mobilità sostenibile; Istruzione e Ricerca; Inclusione e Coesione; Salute. Unitamente ai fondi del Pnrr, il 30 dicembre 2021 è stata approvata anche la Legge di Bilancio 2022-24 pensata per dare un sostegno agli investimenti pubblici e incentivare quelli privati.

I fondi per la mobilità

Tra le Missioni identificate in seno al Governo italiano, il tema della mobilità assume il ruolo di trasportare il Paese verso un futuro più sostenibile abbattendo l’elevato tasso di incidenza sull’ambiente provocato dallo spostamento dei mezzi e delle persone. La gestione dei fondi legati alla mobilità è gestita dal Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile (Mims) che, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, ha stabilito due diverse strategie d’azione.

La prima ha assegnato e ripartito gran parte dei fondi del Pnrr in un piano decennale che, oltre a interventi a livello nazionale, prevede investimenti in infrastrutture e mobilità sostenibili “territorializzati”, ossia risorse assegnate a regioni ed Enti Locali. Fanno parte di questa misura il rinnovo degli autobus in senso ecologico, il potenziamento delle linee ferroviarie, le ciclovie turistiche e urbane e le metropolitane. Nel gennaio del 2022, inoltre, la Legge di Bilancio ha previsto altri 36,1 miliardi di euro, sempre di competenza del Mims, che verranno utilizzati per il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, del trasporto di massa e della mobilità locale (20,6 miliardi di euro), per la manutenzione e modernizzazione delle infrastrutture già esistenti (10,8 miliardi di euro) lo sviluppo della mobilità sostenibile e la decarbonizzazione del sistema dei trasporti (2 miliardi di euro) attraverso un Fondo per la strategia di mobilità sostenibile, con la finalità di ridurre, entro il 2030, le emissioni nette di almeno il 55%, rispetto ai livelli del 1990. Se la transizione ecologica attraverso una mobilità più sostenibile passerà soprattutto dai grandi investimenti su mezzi e infrastrutture, proseguiranno anche le misure di aiuto diretto ai cittadini. Ne è un esempio il “bonus trasporti”, l’incentivo introdotto con il decreto Aiuti bis che, a partire dal 1° settembre 2022, permette a lavoratori, studenti e pensionati di usufruire di un contributo massimo di 60 euro per abbonamenti mensili o annuali destinati al trasporto pubblico locale, regionale e nazionale.

E-mobility privata

L’efficientamento del trasporto di massa, per quanto fondamentale, non è di certo l’unico aspetto legato al tema della mobilità. Tradizionalmente, ciò che muove l’Italia è la mobilità privata. Un comparto che sta incrementando i suoi numeri nella filiera delle auto elettriche e ibride.

Secondo il Rapporto sulla mobilità degli italiani pubblicato dall’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti i dati relativi al 2021 hanno mostrato ottimi risultati per le immatricolazioni delle auto ibride e un grande balzo in avanti per quel che riguarda il parco veicolare a trazione elettrica: i numeri hanno fatto segnare una crescita del 57% rispetto alla fine del 2020 per le auto, del 12,3% dei ciclomotori e del 32,7% per scooter e moto. Così come si conferma in forte espansione anche la rete di ricarica elettrica che ha fatto registrare 23.275 punti di ricarica all’interno di 13.257 infrastrutture (rispettivamente +20,4% e +36.7% rispetto al 2020).

Una crescita destinata a proseguire anche nel 2022 sotto l’impulso del rinnovato Ecobonus. A maggio 2022 sono stati stanziati 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024 destinati all’acquisto di auto di categoria M1 (elettriche, ibride, endotermiche a basse emissioni), motocicli e ciclomotori (elettrici e non) e veicoli commerciali a basso impatto.

Mobilità dolce e sharing mobility

Come dimostrano dati e numeri appena citati, la pandemia e il conseguente mutamento nelle abitudini delle persone hanno stravolto lo scenario futuro della mobilità. Una trasformazione confermata anche dal mercato della mobilità dolce che, dopo anni di crescita, ha subito una vera e propria esplosione sia in termini di vendite che in termini di utilizzo.

Dopo che il 2020 aveva fatto segnare un +20% nell’utilizzo della bicicletta, il 2021 ha confermato il trend con un +5% di utilizzo e oltre 2 milioni di biciclette vendute. La vera novità del mercato è stato il boom delle e-bike che nel 2021 ha fatto segnare un +44% rispetto al 2019.

Numeri in forte crescita non agevolati dalle infrastrutture presenti sul territorio nazionale, dove ciclabili e altre infrastrutture sono ancora troppo scarse. Per questo, sempre all’interno del Pnrr è stato studiato un piano di investimenti per la creazione e la manutenzione di reti ciclabili sia con scopi turistici che per la mobilità quotidiana, che porterà 200 km di piste in più entro il 2023 e un totale di 1235 km entro il giugno 2026, tra i quali 365 km in ambito urbano e metropolitano. Se da un lato la mobilità privata su due ruote è cresciuta in modo significativo, dall’altro sono entrate in crisi le forme di mobilità condivisa. L’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility ha registrato un rallentamento del settore a seguito di norme, come quelle del distanziamento sociale, che non hanno permesso grossi investimenti nel settore. Sempre per quanto riguarda lo sharing, la nota positiva è legata ai monopattini elettrici, che aumentano sempre di più il peso della micromobilità nell’ambito della mobilità condivisa italiana.

Gianluca Zanardi

Settembre 2022

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