Il capoluogo lombardo conquista il primo posto della classifica Euromobility
Il decimo Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility nel 2016, con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha eletto Milano città più “eco-mobile” d’Italia.
A seguire, Parma e Torino si aggiudicano il secondo e terzo posto, il quarto è ricoperto da Venezia, seguita da Padova.
Tra i primi dieci, con qualche scarto, Brescia si posiziona al sesto posto e Bologna al settimo; mentre Roma arriva solo alla quindicesima posizione della classifica delle 50 principali città italiane, chiusa da L’Aquila, Siracusa e Catanzaro.
Tra tutti i capoluoghi regionali, i due delle province autonome e quelli di provincia con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti, Milano, favorita dalle politiche adottate dal comune per lo sviluppo e la diffusione della sharing mobility, ha conquistato il primo posto in classifica, grazie alla strategie intensive che -da ormai diversi anni- sono state rivolte al potenziamento del trasporto pubblico e all’individuazione di aree per il parcheggio, a pagamento e di scambio, determinando il contenimento dell’indice di motorizzazione, la circolazione di veicoli a basso impatto e, conseguentemente, un abbassamento sensibile della mortalità su strada.
L’Italia in dati, le abitudini italiane secondo Euromobility
Tra i principali dati emersi a livello nazionale dal Rapporto, Euromobility segnala che torna a crescere, seppur di poco (+0,1%), il tasso di motorizzazione, aumentando altresì il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto alimentati a Gpl e a Metano, che raggiungono complessivamente l’8,6% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 37,6%, concentrandosi però solo nelle grandi città come Trento, Bolzano, Firenze, Reggio Emilia, Roma, Milano e Bologna.
Inoltre, si dimostra sempre in crescita e ben accolta dall’opinione pubblica la sharing mobility, la mobilità condivisa tra i cittadini, con un picco significativo soprattutto per il bike sharing che guadagna il 26% dei favori della cittadinanza. Sempre in questo ambito, il rapporto di Euromobility dichiara che, dati al 2016, sono stati oltre 35mila i servizi di car sharing attivi in tutta Italia, facendo registrare una lieve diminuzione della percentuale di spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati. In merito agli spostamenti individuali in auto o in moto, alcune province lombarde di certo non brillano: gli indicatori riportano infatti che il 95% dei cittadini della provincia di Bergamo si sposta individualmente, a differenza del 30% della popolazione di Bolzano.
La necessità di un cambiamento
Quelli pubblicati dal Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città” sono numeri rincuoranti, senza dubbio, ma ben lontani da dati pubblicati sulla mobilità verde nelle capitali europee, dove tutte le sfumature della sharing mobility sono maggiormente capillarizzate sul territorio e soprattutto molto più usate dai cittadini.
Non bisogna poi dimenticare che il 2015 è stato l’anno peggiore per la qualità dell’aria respirata nel nostro Paese, non a caso, la cosiddetta “crisi atmosferica” ha finalmente convinto il Ministero dell’Ambiente a emanare un doveroso, quanto atteso, piano per il contenimento dell’emissione di gas di scarico delle auto, quelle industriali e degli impianti di riscaldamento.
Spezzando una lancia a favore delle virtuose capolista del report di Euromobility, ma soprattutto per coerenza d’informazione nei confronti di un modello di sviluppo che da alcuni potrebbe essere considerato utopico, l’auspicato cambio delle abitudini dei cittadini e l’avvio di strategie per la mobilità urbana necessitano di un lavoro competente e mirato come quello svolto dalle amministrazioni che hanno assorbito e adottato il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile.
Le azioni, gli interventi, la programmazione, la pianificazione delle singole o del complesso delle amministrazione hanno bisogno di un impulso positivo che agisca da volano motivando l’opinione pubblica e gli organi statali verso un rapido ed efficiente giro di boa.
Ilaria D’Ambrosi