feedFacebookTwitterlinkedinGoogle+

infoSOStenibile

La mente non va in vacanza

La mente non va in vacanza

 

Imparare a ”non fare” aiuta l’elasticità mentale

 

Il termine “vacanza” dal latino “vacuum” si traduce letteralmente come spazio vuoto. Nell’utilizzo più comune del termine la vacanza indica un periodo, più o meno lungo, durante il quale il tempo è vuoto e l’individuo non si trova a svolgere le quotidiane attività che normalmente occupano il proprio tempo (scuola, lavoro ecc..), bensì ha a disposizione un tempo da utilizzare liberamente. In vacanza ci troviamo dunque ad avere la possibilità di creare un’alternativa rispetto alla routine e questo potrebbe favorire un senso di libertà, benessere e farci sentire totalmente lontani da tutto quello che riguarda la parola stress. Eppure non sempre è così.

La vacanza può conciliare il relax, ma in alcuni casi può alimentare e accrescere ansie e angosce proprio a causa del fatto che la mente non è occupata, come invece accade abitualmente. Ecco perché, può capitare che nonostante la stanchezza e la voglia di prendersi un po’ di tempo per sé, non si è in grado di rilassarsi durante un periodo di vacanza. Cosa fare allora? Come prepararsi a godere appieno delle meritate vacanze? Una risposta sana potrebbe essere allenare il proprio pensiero all’inattività… come farlo? Un buon modo è ritagliarsi, anche nei periodi di piena attività lavorativa, pochi minuti al giorno per distogliersi dall’orientamento al fare e dedicarsi alla meditazione, letteralmente: “svuotare la mente”.

Concentrarsi sul proprio respiro, sulle proprie reazioni fisiologiche, rilassarsi e imparare a godersi i benefici del “non fare”, del “non pensare”, volti a un totale stato di benessere e pace interiore, sganciandosi dal preconcetto, radicato prevalentemente nella cultura occidentale, secondo cui se non “faccio concretamente” e non “penso operativamente” sto sprecando il mio tempo. Allenarsi, con la meditazione, all’inattività del pensiero, oltre ad accrescere il proprio benessere psicofisico, stimola a un’elasticità di pensiero e a un’apertura mentale che permettono all’individuo d’imparare a trovare un proprio equilibrio e una capacità di adattamento anche a contesti e condizioni che risultano poco familiari o distanti dalla routine quotidiana.

Valentina Mangili - Psicologa dell'equipe the clew

Luglio 2015

Articoli Correlati

Incontri, scambi, momenti formativi e ludici hanno arricchito la nuova edizione della...
Dal 21 giugno al 12 luglio torna il festival organizzato da Legambiente Bergamo che...
Il recente libro di Elena Granata evidenzia come le donne abbiano sempre maturato un...
Al Polaresco l’1 e il 2 giugno un fine settimana dedicato ad ambiente, natura e cura del...