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“Indovina Chi?” si veste di rosa

“Indovina Chi?” si veste di rosa

Inventata una versione al femminile del celebre gioco da tavola: da Malala Yousafzai a Serena Williams, protagoniste le donne che hanno scritto la storia

Dimenticate domande come “È bionda?” o “Ha gli occhi azzurri?”: nell’era del #MeToo e della consapevolezza femminile anche “Indovina Chi?” si adatta, e invece di concentrarsi sull’aspetto fisico delle donne ne esalta i talenti, la creatività, la storia. Il senso del gioco rimane lo stesso: riconoscere i personaggi misteriosi dietro le “caselline”. A mutare sono invece le domande, perché stavolta per indagare bisogna chiedere “Ha vinto un Nobel?”, “Era un medico?”, “Ha fatto una scoperta?”.

La differenza sta tutta qui: si passa da “come è fatta” a “cosa ha fatto”. Un piccolo grande cambiamento per insegnare ai piccoli a riconoscere e giudicare le persone (donne in primis) non per l’aspetto fisico ma per le capacità. Un processo simile è quello avvenuto per Barbie, compagna storica di ogni bambina che, per i suoi 60 anni e dopo aver già celebrato le grandi eroine della storia, quest’anno ha annunciato bambole che vestiranno i panni di scienziate e paladine dell’ambiente. In autunno, la nuova linea includerà una Barbie biologa marina, una fotoreporter di fauna selvatica, un’entomologa e un’astrofisica. Perfetto per piccoli e gradi, “Who’s she?”, l’ ”Indovina Chi?” al femminile, si pone l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sull’uguaglianza di genere, sostenendo che «le donne possono fare qualsiasi cosa, anche quando qualcuno afferma che “è una cosa per soli ragazzi”».

Dalle attiviste alle sportive

La nuova versione del noto gioco da tavolo (messo in vendita per la prima volta nel 1979 e che comprende solo 5 femmine) è stata inventata da una design polacca, Zuzia Kozerska-Girard. Pensando a sua figlia, ha deciso di offrirle nuovi stimoli.

E tanti modelli in cui identificarsi. Si va dall’attivista pakistana Malala Yousafzai alla pittrice messicana Frida Kahlo, da Harriet Tubman, che ha combattuto per l’abolizionismo della schiavitù e per il suffragio femminile, alla ballerina afroamericana Josephine Baker, dalla prima donna nello spazio Valentina Tereshkova a Cleopatra. Fra loro anche Yoko Ono, Wangari Maathai, Agnodice, Serena Williams e molte altre. Non importa se il personaggio indossa occhiali o cappello: ciò che conta è che ha cambiato il mondo, spesso in un ambiente o in un tempo a appannaggio maschile.

Le 28 carte, presenti nella confezione insieme alle due tavole, raccontano queste icone con biografie, aneddoti e curiosità. Realizzato in legno di betulla del Baltico, con i disegni a mano dell'artista Daria Gołab, “Who’s she?” nasce in un laboratorio di Varsavia «dove si presta grande cura per garantire la migliore qualità e una rapida realizzazione». «Abbiamo cercato un materiale locale per mantenere il nostro progetto il più sostenibile possibile», ha spiegato la sua creatrice. Zuzia Kozerska-Girard ha lanciato il progetto su Kickstarter, una piattaforma online di crowdfunding.

L'idea ha generato grande entusiasmo, è stata spedita in tutto il mondo e tradotta in diverse lingue. «Tutti noi abbiamo bisogno di imparare di più su queste donne straordinarie. Il gioco è un’ottima fonte di ispirazione e divertimento - si legge -. L’importante non è vincere ma partecipare». E mai questo slogan è stato più indovinato.

Michela Offredi

Aprile 2019

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