Impieghi e potenzialità, dalle attività commerciali agli incontri privati, ai musei
In America ne vanno matti, in Italia si iniziano a scorgerne gli effetti miracolosi. Il Proximity Marketing piace perché accorda l’apertura di un canale diretto, veloce ed efficace tra domanda e offerta.
Ecco qualche suggestione che ci permette di entrare nel vivo della faccenda.
Immaginate di essere sulla metropolitana. Alzate lo sguardo e scrutate il cartellone pubblicitario di un nuovo film al cinema.
Pensate che sarebbe bello andarci con la vostra fidanzata. Magia. In contemporanea proprio sul vostro cellulare si apre un pop-up con il trailer di quel film.
Non lo guardate? Oppure ancora, siete stati lasciati dalla vostra fidanzata (sì, era quella che volevate portare prima al cinema). Un po’ tristi, decidete di iscrivervi a un’app di incontri.
Dopo il lavoro, entrate nel vostro bar preferito e vi guardate intorno, sorseggiando un mojito. Date uno sguardo al cellulare e vedete un segnale luminoso: si è attivata una richiesta di chat.
Qualcuno che è al bar sta cercando di conoscervi… e chissà che non sia la graziosa ragazza che avete appena visto al banco.
I fatti che vi abbiamo raccontato sono realmente accaduti. E sono meno frivoli di quanto sembri.
Il primo concerne il colossale piano di comunicazione che ha riguardato il lancio di Minions negli Stati Uniti. I cartelli pubblicitari del film, grazie a un dispositivo chiamato Beacon, si collegavano ai cellulari di chi era sui mezzi pubblici per mostrare il trailer.
Ma cerchiamo di capire meglio il fondamento tecnologico che sostanzia il tutto.
Cosa ci sta dietro
La tecnologia Beacon è basata sul canale Bluetooth e consente ai dispositivi qualificati di trasmettere e ricevere piccoli messaggi entro brevi distanze.
Semplificando al massimo: abbiamo un emittente (il beacon è un piccolo apparecchio in radiofrequenza che trasmette un proprio codice identificativo nell’area circostante) e un ricevitore (smartphone).
Sarà poi un’app, installata sullo smartphone, a identificare la posizione del beacon e comportarsi di conseguenza, per esempio presentando un’immagine o un video, consigliando un’operazione o semplicemente visualizzando delle informazioni.
Chi riceve il messaggio sul proprio smartphone, se lo ritiene rilevante, inizia ad attivarsi secondo gli stimoli che riceve (una chicca che annoveriamo nel concetto altisonante di “engagement”: più emozionali sono gli stimoli ricevuti, più è certo che il destinatario del dispaccio agisca).
Il secondo caso su cui abbiamo favoleggiato riguarda Mingleton, un’app di incontri che utilizza la tecnologia Beacon per mettere in contatto le persone che si trovano vicine (raggio teorico non superiore ai 50 metri). Mingleton si usa facilmente: avviando l’applicazione inizia una scansione dei dintorni alla ricerca di altri utenti che utilizzano la medesima piattaforma.
Segue una lista di tutte le persone connesse, con foto di rito. Scelta la persona da contattare, si invia in forma assolutamente anonima un “Mingleton” e se lei dovesse accettare la proposta di incontro si accede a una sua breve biografia per conoscerla un po’ meglio prima di avvicinarsi e iniziare a conversare di persona.
Impieghi vari ed eventuali
Vita sentimentale a parte, cosa accadrebbe se gli avventori del nostro negozio di abbigliamento ricevessero uno sconto real time del 20% sulle t-shirt? Oppure come vi comportereste se, indecisi su cosa fare a pranzo, il ristorante di fronte al vostro ufficio vi allietasse con una foto succulenta?
Per finire, come cambierebbe la nostra esperienza museale se ricevessimo una scheda di lettura per ogni opera contemporanea (e per molti incomprensibile) che ci si para davanti?
Una cosa è certa. Questa non è fantascienza, è realtà. Un’offerta quanto più vicina alle aspettative del target di riferimento farà sempre più la differenza. E il marketing di prossimità è pronto a stupirci con effetti speciali, stiamone certi.
A. L.