Dalla confluenza dell’associazione Mercato&Cittadinanza allo spreco alimentare, dall’industria del tessile alla formazione per docenti e studenti
Un anno denso di progettualità e novità significative quello del Distretto di Economia Sociale Solidale della bergamasca. Presidente Matteo Rossi, facciamo il punto su alcuni di questi percorsi tra nuove prospettive e azioni in continuità. Cominciamo dalla confluenza dell’associazione Mercato&Cittadinanza nel DessBg decisa lo scorso luglio. Cosa rappresenta questo passaggio?
M&C e Cittadinanza Sostenibile sono state le nostre due madri, la gratitudine verso chi le ha animate negli ultimi quindici anni è tanta, anche per il coraggio di compiere questo passo che rafforza la convergenza delle economie solidali bergamasche e la costruzione di una casa comune.
Ora che succede per i mercati?
Le comunità dei mercati continueranno ad avere la propria autonomia e il DessBg ha istituito una nuova “area filiere corte e mercati” che farà sia da service amministrativo sia da spazio comune per lavorare insieme sul “non solo”, ovvero tutte quelle iniziative culturali e sociali che hanno arricchito i mercati in questi anni e che vorremmo condividere anche con altri mercati, come ad esempio quello di Slow Food a Treviglio, quello della Porta del Parco di Mozzo o ancora quello avviato presso il Kilometro Rosso, quando le caratteristiche di fondo siano conformi agli obiettivi dell’economia sociale solidale.
Cosa lascia in eredità M&C?
Sicuramente un patrimonio di relazioni e conoscenze immenso senza le quali non si potrebbe nemmeno parlare di economia solidale in bergamasca. Ma ci lascia anche una traccia verso il futuro: il progetto sulla garanzia partecipata.
In cosa consiste?
I Sistemi di Garanzia Partecipata sono di tutela della qualità, orientati localmente. Essi certificano i produttori sulla base di una partecipazione attiva dei consumatori e sono fondati su una base di fiducia, di interdipendenza e di scambi di conoscenze. La ricerca che stiamo promuovendo, “filiere corti, filiere più forti”, va proprio nella direzione di raccogliere dati e informazioni qualificate ai fini di sviluppare azioni partecipate e durature nel tempo.
Prima dell’estate avete promosso iniziative sul tema dello spreco alimentare. È un nuovo filone di lavoro?
Si, è il frutto dell’iniziativa dell’area di lavoro “economia e territori” coordinata dalla vicepresidente DessBg Laura Norbis. L’intenzione è quella di lavorare insieme alle esperienze popolari che si sono aggregate attorno a questo tema, penso alla Dispensa Sociale di Bergamo o alla Quercia di Mamre a Treviglio, dove è iniziato un percorso che ha come obiettivo un “patto per il cibo” sull’esempio di quanto realizzato dal Comune capoluogo sulla food policy.
Questa convergenza tra chi lavora per un utilizzo solidale degli scarti e chi opera affinché gli scarti prodotti siano sempre meno, mi sembra abbia un grande valore politico, mettendo insieme due mondi con valori comuni che rischiavano di non incrociarsi.
Anche la filiera tessile rientra nelle vostre attività?
Abbiamo collaborato con “Per filo e per sogno” nel rilancio della fiera del tessile sostenibile che si è svolta lo scorso autunno a Paladina. È un filone di lavoro che ci interessa particolarmente, sia perché l’industria tessile è tra le più inquinanti e necessita di campagne di pressione per invertire questa rotta, sia perché è un terreno su cui incontrare tantissimi giovani, che partendo da iniziative come gli swap party sanno sensibilizzare i loro coetanei sull’esigenza di nuovi stili di vita e di un nuovo modello di sviluppo.
A proposito di giovani, come va il lavoro con le scuole?
L’anno scolastico 2022/23 ci ha visti impegnati nelle realtà scolastiche di Albino e della Valle Imagna, due percorsi diversi ma con la stessa attenzione ad offrire agli studenti la possibilità di autorappresentarsi sul proprio territorio sui temi della sostenibilità. Lo spettacolo finale delle ragazze e dei ragazzi del “Romero” è stato di una bellezza unica, mentre ad ottobre a Cepino inaugureremo un percorso a tappe nel bosco, pensato con la scuola, che saprà raccontare delle esperienze trasformative del territorio. Da lì partirà la costruzione di un’agenda 2030 per lo sviluppo montano che porremo all’attenzione delle istituzioni locali. Continuano nel frattempo le nostre proposte formative ai vari istituti e ai docenti stessi, nonché il dialogo con i movimenti come Fridays for Future.
Altre iniziative in cantiere?
Ci piacerebbe promuovere nei prossimi mesi una campagna su “Eticar”, l’assicurazione lanciata dal gruppo Caes dedicata agli automobilisti sensibili ai temi dell’economia solidale. Il modo di fare assicurazione di Caes-Eticar fa parte di un sistema valoriale in cui le relazioni economiche e sociali mettono l’uomo e l’ambiente al centro del rapporto e non assecondano le logiche di puro profitto, fornendo prodotti qualificati con un elevato standard di affidabilità tecnica, sia per quel che concerne l’assunzione del rischio che la liquidazione dei danni.
Il 2024 sarà l’anno delle elezioni comunali in molta parte del territorio bergamasco che si svolgeranno insieme a quelle europee. Come guarda a questi appuntamenti il mondo dell’economia sociale solidale?
Noi speriamo che la politica sia sempre meno subalterna al sistema economico attuale e che ritrovi una propria centralità nel definire politiche pubbliche che mettano al centro la giustizia ambientale e quella sociale, che scelgano di riformare la Politica Agricola Comunitaria a sostegno di tutti gli agricoltori, dei cittadini e dell’ambiente, che credano convintamente in una soluzione diplomatica della guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina evitando una pericolosissima escalation. Tutte queste cose le abbiamo dette sia scendendo in piazza sia dialogando con le istituzioni. Lo abbiamo fatto durante le scorse regionali, ottenendo l’impegno di molti candidati, poi risultati eletti, rispetto al sostegno alla legge che riconosce l’economia sociale solidale e che è stata sottoscritta da più di 9.000 lombardi. Continueremo a interloquire lungo questa strada, forti della legittimazione che nel frattempo il movimento dell’economia solidale ha avuto a livello internazionale. Lo scorso aprile, infatti, le Nazioni Unite hanno votato una risoluzione per il rafforzamento delle Ess in tutto il mondo, un atto politico che segue quello dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, oltre che della Commissione Europea, che con il Piano d’azione per l’Economia Sociale adottato a fine 2021 ha riconosciuto formalmente il valore di questo ambito economico.
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M&Ciao! Saluti in rima
Con l'assemblea del 4 luglio 2023, la storica associazione Mercato & Cittadinanza, con i “mercati agricoli e non solo” di Monterosso, Albino, Alzano e S. Tomè, ha deciso di convergere nel DessBg, sciogliendo l’associazione per confluire nel Distretto dell'economia sociale solidale bergamasca. Un passaggio che segue quello già fatto due anni fa dalla rete di Cittadinanza Sostenibile che va nella direzione della costruzione condivisa e partecipata dello spazio economico, culturale e politico dell'economia solidale. A tutta la grande famiglia di M&C un ringraziamento per quanto fatto e quanto ancora si farà, consapevoli che la storia non finisce, ma continua nella grande casa comune dell'Economia sociale solidale bergamasca. Il coordinamento provinciale del DessBg ha definito a questo proposito l'istituzione della nuova "area filiere corte e mercati", coordinata da Simonetta Rinaldi, che si aggiunge all’area "economia e territorio" e a quella “formazione”. In occasione di questo passaggio, un volontario di M&C ha scritto questo bel testo, che condividiamo con tutte e tutti voi.
Robi