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I limoni tra cultura e sostenibilità

I limoni sono tra gli agrumi più amati di tutto il mondo e hanno una storia antichissima. Scopriamola insieme!

L'etimologia della parola "limone" si snoda attraverso il tempo e lo spazio, con radici che affondano nel francese antico, passando per l'arabo "laymun" e il persiano "limun", termini che genericamente abbracciano tutti gli agrumi. Si pensa che i primi luoghi di crescita siano stati la Cina, l'Assam in India e il nord della Birmania.

Tuttavia, le prime menzioni documentate del limone si ritrovano in antichi scritti arabi del X e XII secolo, nei quali viene descritto come "limunak", un frutto dalle dimensioni di una mela.

La sua introduzione in Italia è avvolta da un alone di incertezza, ma pare che le prime coltivazioni siano iniziate a Genova nella metà del XV secolo e che Cristoforo Colombo sia stato veicolo per l’approdo e la diffusione di questo agrume in America.

Durante il Rinascimento italiano, i monasteri e i giardini nobiliari divennero epicentri di innovazione, con monaci che introdussero nuove varietà di limoni e tecniche di coltivazione sofisticate. La coltivazione dei limoni in Italia raggiunse il suo apice, diventando un simbolo di status nelle corti rinascimentali europee. Sembra incredibile, ma ad oggi esistono ben 75 varietà di limoni, conosciute per le loro caratteristiche uniche di sapore, profumo e aspetto. Proprio negli anni del rinascimento ha iniziato a diventare un simbolo di ricchezza e di potere.

Si narra che nell'antica Roma il succo di limone venisse usato per schiarire i capelli e pare che Cleopatra ne facesse uso per mantenere la pelle giovane.

Il limone è sicuramente una pianta versatile, adattandosi con successo anche alla coltivazione in vaso. È anche una pianta molto ecologica perché del limone “non si butta via niente”. Infatti, le sue foglie essiccate possono essere utilizzate per preparare tè o tisane sorprendentemente deliziose, arricchite da una nota agrumata e cariche di preziosi antiossidanti.

Oltre a essere un elemento essenziale nella cucina mediterranea, il limone ha numerosi utilizzi pratici. Ad esempio, il suo succo è un valido aiuto nella cottura del riso, prevenendo che si attacchi alla pentola e garantendo una cottura ottimale.

Oggi, i principali paesi produttori di limoni includono l'India, il Messico, l'Argentina, la Spagna, gli Stati Uniti e, ovviamente, l'Italia. Il nostro Paese, con il suo clima favorevole, è divenuto la patria ideale per i limoni, in particolare con la Campania, famosa per i suoi limoni di Sorrento. Le terrazze della Costiera Amalfitana sono infatti un'icona di paesaggi unici e suggestivi, modellate da limonaie curate con attenzione. Ma anche la Sicilia ha alcune tra le più grandi coltivazioni di limoni d’Italia.

Il limone è molto più di un semplice frutto: è una testimonianza vivente della nostra storia, che ha viaggiato attraverso i secoli per diventare un elemento essenziale della dolce vita mediterranea. La stagionalità dei limoni va da febbraio a settembre e vede il suo picco durante la primavera: pare che i migliori vengano raccolti tra aprile e maggio.

Marta Bello

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RICETTA

Crostata di crema al limone vegana e gluten free

INGREDIENTI (per una teglia da 24 cm)

Tempo di preparazione: 1 ora

Per la frolla

  • 100 g di farina di riso integrale
  • 40 ml di acqua
  • 80 g di farina di grano saraceno
  • 35 g di zucchero
  • 1 cucchiaio e mezzo di fecola di patate
  • 1 cucchiaino di agar agar
  • 30 g di olio
  • Vaniglia q.b

Per la crema al limone

  • 350 ml di latte vegetale (soia, mandorla, avena o riso)
  • 70 g di zucchero
  • Scorza e succo di 1 limone e mezzo
  • 4 cucchiai di fecola di patate
  • 1 cucchiaino di agar agar
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • Vaniglia q.b.
Preparate la frolla: setacciate tutti gli ingredienti secchi e mescolateli. Unite, poi, la parte liquida e impastate con le mani fino ad ottenere un composto compatto e morbido.

Preparate la crema al limone: unite prima tutti gli ingredienti secchi, setacciateli e mescolate. Unite anche gli ingredienti liquidi facendo attenzione a non creare dei grumi. Portate ad ebollizione il composto per 1-2 minuti e mescolate energicamente per amalgamare bene il tutto. Stendete ¾ della pasta frolla nella tortiera, facendola aderire bene alla teglia. Versate la crema e uniformatela con una piccola spatola.

Con la pasta frolla rimanente, fate delle striscioline da appoggiare sopra la crema. Cuocete poi in forno ventilato a 180° per circa 30-35 minuti.

Buon appetito!

 
Marzo 2024

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