Dal gruppo di giovani bergamaschi una serie di incontri di approfondimento sul rapporto tra crisi climatica e giustizia sociale
Gli slogan non sono però sufficienti: per questo abbiamo voluto e vogliamo provare ad approfondire i temi che come gruppo portiamo avanti attraverso dialoghi pubblici con persone che possano esserci da stimolo e dare degli spunti sui diversi aspetti della crisi climatica. Il primo incontro si è svolto a fine giugno con il professor Telmo Pievani, professore di Filosofia delle scienze biologiche a Padova: abbiamo approfondito l’idea di Antropocene, l’epoca geologica in cui viviamo, in cui l’uomo è un fattore biologico, fisico e chimico di modifica dello “stato” del pianeta.
Per il secondo incontro, a settembre, abbiamo invitato Vittorio Agnoletto, medico, portavoce del Genoa Social Forum nel 2001 e oggi impegnato nella campagna per la sospensione dei brevetti sui vaccini contro il Covid-19; con lui abbiamo parlato di sindemia, di tutela della salute e di tutela dell’ambiente.
Dedicheremo il terzo e il quarto incontro alle connessioni ambiente e lavoro, con Paolo Tomassetti, ricercatore di diritto del lavoro: proveremo a smontare la narrazione che dipinge la tutela dell’ambiente e la transizione ecologica come contrapposte agli interessi di lavoratrici e lavoratori. Il prof. Tomassetti sarà accompagnato nel primo incontro da Andrea Delfanti, ricercatore all’Università di Toronto. L’incontro si terrà il 27 novembre dalle 17 alle 19 alla Mutuo Soccorso, in via Zambonate a Bergamo.
Nel secondo incontro su questa specifica tematica, l’11 dicembre (ore 17-19 al Club Ricreativo Pignolo in via sant’Elisabetta 11 a Bergamo) proveremo a capire il ruolo dei sindacati nello smontare il ricatto “ambiente o lavoro”. A questo incontro interverrà Eliana Como, sindacalista della FIOM-CGIL, e avremo una testimonianza del sindacato ecologista francese “Le Printemps Écologique”.
Fridays For Future Bergamo
BLA BLA BLA
* una rubrica sulle frasi migliori (o peggiori?) riguardanti la crisi climatica
“L’Italia sul programma BOGA è perfino più avanti e abbiamo le idee chiare: il grande piano per le rinnovabili con 70 miliardi di watt per i prossimi 9 anni per arrivare al 2030 con il 70% di energia elettrica pulita”
(Roberto Cingolani, ministro per la Transizione Ecologica)
Danimarca e Costa Rica hanno presentato alla COP26 un ambizioso programma di rinuncia alle licenze, concessioni e leasing per la produzione ed esportazione di petrolio e gas. L’Italia? Ha aderito come “friend”, decidendo semplicemente di dare pacche sulla spalla agli stati (pochi) che si impegneranno per uscire dall’economia fossile. Nel report annuale di Germanwatch, inoltre, che monitora le misure di contrasto alla crisi climatica di 60 Paesi (più l’UE) che insieme rappresentano il 92% delle emissioni di CO2 mondiali, l’Italia è scesa rispetto all’anno scorso di tre posizioni, arrivando alla 30° posizione. Le cause sono dovute al rallentamento nello sviluppo delle energie rinnovabili e al mancato aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (che prevede un taglio delle emissioni minore rispetto aglio obiettivi degli Accordi di Parigi).
“Il diesel+ aiuta a proteggere l'ambiente. E usandolo lo fai anche tu, grazie a una significativa riduzione delle emissioni”
(pubblicità di ENI, 2019)
TAR del Lazio: “non è consentito nella comunicazione pubblicitaria considerare “green” un gasolio per autotrazione, ovvero un carburante che per sua natura è un prodotto altamente inquinante, né dichiarare che attraverso il suo utilizzo è possibile prendersi cura dell’ambiente”.
ENI dovrà pagare una multa di 5 milioni di euro.