A quanto pare no, come dimostra il caso della Banca Etica
Parlare di finanza, ai nostri giorni, significa spesso dover affrontare spinosi argomenti quali la bolla finanziaria, i meccanismi di concentrazione della ricchezza in mano a pochi, il difficile accesso al credito, il debito pubblico, lo scollamento tra mondo finanziario e produttivo, gli investimenti in armamenti e così via. È sempre più evidente che la finanza fuori controllo sia una delle cause dei grandi problemi globali. Inoltre, tutt’altro che trascurabile è il problema della mancanza di trasparenza, un aspetto che implica la conseguenza di essere, attraverso i nostri risparmi, complici nostro malgrado. Come si può allora parlare di etica della finanza?
La Banca Etica
Fortunatamente qualcuno ha cercato alternative e nel tempo sono nate realtà che hanno saputo coniugare questi due ambiti all’apparenza inconciliabili. Una di queste è Banca Etica, nata dall’impegno di cittadini e organizzazioni che lavorano per cambiare il mondo ispirandosi alla sostenibilità e all’equità. La storia iniziò alla fine degli anni ’80 dall’incontro tra le MAG (Mutue Autogestione, soggetti apripista della finanza etica in Italia, tuttora attivi) e le organizzazioni del Terzo Settore, del volontariato e della cooperazione, che insieme intrapresero un percorso fino ad approdare alla costituzione della banca negli anni ’90 e all’apertura del primo sportello a Padova nel 1999. Nel frattempo, anche molti altri istituti finanziari, sensibili al disagio percepito da sempre più risparmiatori, si sono dotati di fondi e investimenti più o meno etici o responsabili.
È interessante allora capire qual è la differenza tra questi e Banca Etica.
Peculiarità e ambito d’azione
Innanzitutto, quest’ultima è un istituto di credito interamente ispirato ai principi della Finanza Etica: trasparenza, partecipazione, sobrietà, efficienza, attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche, non caratterizzano solamente alcuni dei suoi investimenti, ma la banca stessa in tutta la sua attività.
Altri aspetti determinanti sono la gestione democratica e la garanzia etica, assicurate dalla libera partecipazione dei soci. Il fatto che, per esempio, il processo decisionale democratico sia basato sul principio “una testa, un voto” (cioè indipendentemente dal numero di azioni possedute) permette ai soci, che sono i proprietari di Banca Etica, di preservarne l’indipendenza dai grandi gruppi economico-finanziari. Questa è senz’altro una caratteristica sconosciuta ai grandi istituti finanziari.
Un altro dei suoi punti di forza è la trasparenza: i risparmiatori sottoscrivono una dichiarazione di condivisione dei principi espressi nello Statuto e inoltre sul sito sono pubblicati tutti i finanziamenti accordati.
Questi e altri dati appaiono ogni anno anche nel bilancio sociale, uno strumento che illustra gli aspetti sociali e ambientali dell’attività. Da sempre è vicina al mondo dell’economia solidale, sia attraverso la partecipazione attiva (ad esempio il GIT-Gruppo Territoriale di Bergamo fa parte della rete bergamasca Cittadinanza Sostenibile) sia attraverso il sostegno e la promozione di soggetti che ne fanno parte, ma non solo: da qualche tempo ha implementato uno strumento utile per i Gruppi di Acquisto Solidale, un conto con condizioni agevolate sia per i GAS regolarmente costituiti che per quelli informali, studiato e realizzato grazie a un proficuo confronto con lo stesso movimento dei GAS.
Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere a una filiale (ne esistono ormai in molte città) oppure ai “Banchieri Ambulanti” attraverso i quali è possibile espletare tutte le pratiche.
Le filiali lombarde si trovano a Bergamo, Brescia e Milano. Le altre zone sono coperte dai banchieri ambulanti, ovvero promotori finanziari che garantiscono alla banca una struttura leggera e vicina ai territori.
L’operatività on-line per mezzo del sito www.bancaetica.it è un altro strumento molto comodo, specialmente per chi si trova lontano dalle filiali. Infine, da non dimenticare è l’utilità del sito come fonte d’informazione: attraverso la newsletter, il blog e altri strumenti ci aiuta a capire cos’è e come si pratica il vero risparmio critico e consapevole e, di conseguenza, a divenire sempre più protagonisti del cambiamento etico e sostenibile che vorremmo vedere attuato anche in questo ambito così difficile e sfaccettato.
Simonetta Rinaldi
- Le sedi
> Milano Via Spallanzani, 16 (ingresso in Via Melzo)
> Bergamo Via Borgo Palazzo, 9B
> Brescia Via Vittorio Veneto, 5
- I banchieri ambulanti
> Varese: Per le aree di Varese, Como e Verbano Cusio Ossola (Piemonte)
> Monza: Per le aree di Lecco, Sondrio, Monza e Brianza
> Crema: Per le aree di Crema, Pavia e Lodi
> Mantova: Per le aree di Mantova e Brescia