Durante i tre giorni di manifestazione, importante la partecipazione degli studenti bergamaschi. Tra arte, laboratori e progetti, largo alle idee dei più giovani
Il futuro è in mano ai giovani: una frase che rischia forse di sembrare retorica, ma non se si guarda all'impegno che sempre più giovani investono oggi nelle battaglie per il clima, per l'ambiente e per il pianeta. Un'energia, la loro, che non si esaurisce soltanto negli slogan ma che trova nella dimensione pratica una modalità d'azione per poter cambiare le cose: tra progetti, analisi e iniziative, cresce il numero di classi e gruppi di studenti che si rimboccano le maniche.
Proprio a questi ragazzi, al loro attivismo e al loro desiderio di lottare per un mondo più pulito e più sano il Festival dell'Ambiente di Bergamo – tenutosi dal 17 al 19 maggio scorso sul Sentierone – ha voluto dedicare ampio spazio: coinvolgendoli, chiedendo loro di raccontarsi e lasciando scegliere a loro il linguaggio migliore per veicolare il proprio messaggio. Dall'arte al giornalismo, dai laboratori alla poesia, dalla scienza all'intrattenimento: il tutto, ovviamente, a tema ambiente e sostenibilità.
Il mondo che farei
Il Festival dell'Ambiente si è rivolto agli studenti già ben prima dei tre giorni di manifestazione nel cuore di Bergamo, con il contest artistico per le scuole bergamasche di ogni ordine e grado denominato “Il mondo che farei”, a cui hanno partecipato una ventina di classi in tutta la provincia. Obiettivo del contest era quello di far parlare i più giovani e far raccontare a loro il mondo che si impegnano a costruire. In che modo? Semplice, con uno striscione capace di raccogliere collage, disegni, scritte, parole. InfoSOStenibile, con la collaborazione di Ressolar Italia, ha infatti messo a disposizione delle classi alcuni striscioni bianchi di 2x1 metri che i ragazzi e i bambini hanno potuto riempire a loro piacimento. Gli striscioni sono stati poi esposti nel Quadriportico durante il Festival dell'Ambiente, così che i visitatori e i passanti potessero lasciarsi stupire e interrogare dai disegni e dai colori dei più giovani: tra collage che raffiguravano boschi incantati ed elaborate riproduzioni di opere d'arte celebri, tra slogan battaglieri e disegni di fiori e farfalle, “Il mondo che farei” ha raccontato la volontà delle classi bergamasche di costruire un mondo più verde, più a misura d'uomo e di natura.
Studenti per l'ambiente
Come ormai da tradizione consolidata per il festival dell'Ambiente, il venerdì di apertura è dedicato alle scuole e agli studenti e anche quest'anno non ha fatto eccezione.
Con una novità: a parlare agli studenti sono stati altri studenti, ragazzi e ragazze come loro che hanno raccontato i progetti messi in campo nelle proprie scuole in materia ambientale.
La presentazione dei progetti, dal titolo “Studenti per l'ambiente”, si è svolta nella mattinata di venerdì 17 maggio presso l'auditorium Ermanno Olmi della Provincia di Bergamo, alla presenza del consigliere provinciale con delega all'ambiente e ai giovani Marco Redolfi e dell'assessore all'ambiente, politiche energetiche e verde pubblico del Comune di Bergamo Leyla Ciagà, che hanno sottolineato l'importanza dell'impegno delle nuove generazioni sulle tematiche connesse al futuro del pianeta.
Ad aprire la presentazione sono state una delegazione del coordinamento bergamasco di Friday For Future - il movimento studentesco spontaneo nato sulla scia delle proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg - e la lettura della poesia “Bambino verde blu”, scritta dal giovanissimo Nicola Amighetti di Alzano Lombardo e premiata con la menzione speciale nell'ambito del concorso “PoeticaMente” indetto dal liceo Federici di Trescore Balneario (BG).
I progetti delle scuole
Sono state sette in totale le scuole bergamasche intervenute a raccontare i loro progetti, sviluppati nell'ambito di iniziative diverse tra loro e molto variegate.
Come nel caso delle due classi medie degli istituti “I Mille” e “G. Camozzi” di Bergamo, rispettivamente seconda e prima classificata al concorso nazionale “Missione Terra Global Goals” promosso da A2A con i loro spot sui Global Goals dell'Onu dedicati al contrasto alla povertà e alla lotta al surriscaldamento globale.
L'istituto Giulio Natta di Bergamo ha presentato invece il suo laboratorio di analisi del mercurio, con cui un gruppo di studenti ha monitorato la presenza di mercurio nel pesce e nel corpo dei compagni, mentre il liceo scientifico Amaldi di Alzano Lombardo ha raccontato sia le iniziative del coordinamento “Amaldi For Future” per promuovere il riciclo nelle classi e il recupero del verde scolastico, sia l'iniziativa DEA, cioè Dies Ecologica Amaldina, durante la quale gli studenti arrivano a scuola con mezzi ecologici ...e molto fantasiosi!
L'istituto Ettore Majorana di Seriate ha incentrato il suo progetto sull'importanza di riconoscere e valorizzare la bellezza del mondo che ci circonda, realizzando un calendario per l'anno 2019/2020 dedicato proprio a questo tema, mentre il liceo Lussana (Bergamo) ha presentato il giornale scolastico “Quinto piano” con una edizione tutta dedicata ai temi del clima.
Infine, l'istituto Grafica e Moda “Caterina Caniana” di Bergamo ha raccontato lo sviluppo del progetto Action2Air sul tema dell'inquinamento dell'aria: dopo una serie di approfondimenti, i ragazzi hanno realizzato un murales “mangiasmog” presso la scuola primaria De Amicis - Valli a Bergamo.
I laboratori e la partecipazione
Ma non solo durante la presentazione gli studenti bergamaschi hanno dato il loro contributo. Durante i pomeriggi di venerdì 17 maggio e sabato 18 maggio, infatti, sono stati organizzati momenti di intrattenimento e laboratorio per i visitatori al festival e i bambini.
A organizzarli sono stati proprio loro, i ragazzi e le ragazze di Friday For Future Bergamo. Oltre ai workshop di riciclo, durante i quali i bambini potevano dare nuova vita a bicchierini di plastica e bottigliette trasformandoli in simpatici vasi per le piantine, un gruppo di ragazzi dell'istituto Natta di Bergamo ha portato al festival la possibilità di osservare al microscopio delle microalghe e avvicinarsi così al mondo della scienza.
Erica Balduzzi