Dopo la rigenerazione dei terreni, si passa alla costruzione della rete. Obiettivo: «portare in città il meglio della campagna»
Agricoltura evolutiva, energia pulita collettiva e la possibilità di offrire al contesto urbano una risposta ecologica e alternativa alle necessità di sempre più persone: a Rezzato (BS) è partito “Costruendo Ruralopoli”, che porterà alla nascita di Ruralopoli, la prima CSA - cioè una comunità di supporto all'agricoltura - della provincia di Brescia.
Nato dall'idea del giovane Cristian Benaglio per convertire i terreni di famiglia in un vero e proprio progetto di condivisione e comunità, Costruendo Ruralopoli è un percorso che, coinvolgendo attori diversi ma ugualmente attivi sul territorio, si inserisce all'interno della volontà di recuperare quelle aree periurbane che, a cavallo tra la campagna e la città, sono state negli anni trascurate, abbandonate o impoverite da sistemi di agricoltura tradizionale. Una strada lenta ma proficua, che ha messo in rete diversi agricoltori bresciani, cittadini e una serie di realtà interessate al tema – come Slow Food, i GAS del territorio, le Acli provinciali – con un obiettivo comune: costruire insieme un'alternativa valida a partire dal campo.
Un percorso in fieri
Capofila del progetto è l'azienda agricola Benaglio, da generazioni gestita dalla famiglia di Cristian. Lui, regista e artista visivo, quando ha deciso di “tornare alla terra” ha voluto farlo in ottica di sostenibilità a 360°, costruendo un progetto che unisse la campagna (il mondo rurale) con la metropoli: da qui, il nome Ruralopoli.
Il primo step del percorso è stata la rigenerazione dei terreni, gestiti per decenni secondo i principi di agricoltura tradizionale. Quattro anni fa è stato così avviato il processo di rigenerazione in ottica biologica, processo che ha portato alla sperimentazione di diverse colture - principalmente di frumento - e alle prime produzioni bio, come pasta o biscotti.
Nel frattempo, grazie anche alla partecipazione al progetto di partner attivi in campo bioenergetico, si è avviata la costruzione di un primo impianto per il riutilizzo degli scarti agricoli quale base per la produzione di biocarburante.
Prossimamente si procederà con l'installazione di un impianto fotovoltaico, con l'obiettivo non solo di autoprodurre l'energia pulita necessaria alle attività della struttura, ma anche di poterla vendere all'esterno in futuro.
Da poche settimane si è avviata la fase due, “Costruendo Ruralopoli” appunto, grazie all'assegnazione di un bando Cariplo dedicato proprio alla comunicazione del progetto all'esterno, per costruire insieme la comunità e poterla far partire a tutti gli effetti. «Sostenibilità ambientale, resilienza, progetto sociale di creazione di una comunità, risposta agricola e sociale alla questione climatica, economia circolare: sono tanti i temi toccati da Ruralopoli - spiegano -. E' un percorso ancora in fieri e vuole costruire un futuro possibile».