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Vendita di farmaci online. Rischio o potenzialità?

Vendita di farmaci online. Rischio o potenzialità?

La diffusione del commercio online pone alcuni interrogativi sulla commercializzazione in rete dei prodotti farmaceutici 

Il mondo in cui viviamo ci chiede di essere sempre online. Ormai con l'avvento degli smartphone la rete è sempre a portata di mano, tanto per cercare informazioni e comunicare, quanto per effettuare acquisti. Soprattutto quest'ultima possibilità sta diffondendosi sempre di più in tutti i campi: al di là delle necessità personali, gli acquisti online presentano una serie di vantaggi tra cui comodità, rapidità, consegne a domicilio e, spesso, anche risparmio economico. Questo vale davvero anche per una categoria di prodotti delicata come quella dei farmaci, sebbene già opportunamente regolamentata?

Prima di analizzare la questione nel dettaglio, è necessaria una premessa relativa al commercio di farmaci online: con questa definizione, infatti, non ci si riferisce solo a quanto acquistabile nei magazzini virtuali più conosciuti, ma anche alla vendita diretta online da parte delle farmacie (previa apposita comunicazione e autorizzazione). Quest'ultimo, tuttavia, non è un fenomeno particolarmente diffuso. Le ragioni possono essere diverse, dalla ritrosia del titolare alle questioni di natura pratica. Da un punto di vista organizzativo, la vendita online dovrebbe prevedere ad esempio una consistente rivisitazione della gestione della quotidiana routine lavorativa e la presenza di una persona dedicata alla gestione degli ordini telematici.

Qualche anno fa un gruppo di farmacie - socie di una medesima cooperativa - aveva sondato la possibilità di creare una rete di consegne cosiddette “just in time” sul modello anglosassone di catene affermate come Boots: l'idea era creare un portale dedicato ai cittadini, dove chiunque potesse ordinare un prodotto (in quel caso anche farmaco) e scegliere in quale farmacia, in quale data e in quale orario ritirarlo. Il network prevedeva un controllo del magazzino della farmacia interessata e l’eventuale spedizione con corriere alla farmacia stessa entro la data richiesta. Eventuali criticità o impossibilità nella gestione dell'ordine del cliente dovevano essere ovviamente comunicate con rapidità. Sebbene l'idea potesse essere buona, non si è mai riusciti a tradurla in pratica. 

Farmaci Online: sì o no?

Quando si parla di articoli del mondo farmaceutico bisogna fare una distinzione tra farmaco e parafarmaco e, all'interno della categoria “farmaco” bisogna distinguere tra farmaci con obbligo di prescrizione medica e farmaci di libera vendita. Al momento non è possibile acquistare online farmaci con obbligo di prescrizione, siano essi di classe A (ossia a carico del SSN) o di classe C (da acquistare a pagamento da parte del cittadino). I soli farmaci acquisibili in rete sono quelli di libero acquisto, i cosiddetti OTC (farmaci da banco), mentre tutti i parafarmaci e i dispositivi medici sono acquistabili liberamente. Ma quali soni pro e i contro del commercio di farmaci online?

In primo luogo, il commercio online può consentire un significativo risparmio economico, declinabile nei prezzi più convenienti oppure nella possibilità di sprecare meno tempo. Inoltre, le campagne mediatiche spesso condizionano i potenziali acquirenti, i quali si recano in farmacia con le idee già chiare su cosa comprare: in questi casi, il commercio online può essere molto comodo.

D'altro canto, in farmacia il cliente può confrontarsi con il farmacista, cosa invece non praticabile in caso di commercio online; dal punto di vista del farmacista, inoltre, perdere il contatto con il cliente significa vanificare la possibilità di consigliare al meglio il cliente e di minimizzare il rischio di potenziali effetti avversi, dal momento che tutti i farmaci - anche i più conosciuti e con basso profilo di rischio – possono produrre effetti indesiderati se assunti a sproposito o se addirittura controindicati. In sostanza: il commercio online è sicuramente una risorsa, ma come tale, quando si parla di farmaci, va affrontata con la giusta prudenza. 

Dott. Michele Visini

Dicembre 2019

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