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L’ambiente chiama, l’economia circolare risponde

L’ambiente chiama, l’economia circolare risponde

Il resoconto del convegno presieduto dal sindaco Gori in tema di economia circolare, raccontato dagli studenti dell’Istituto Natta

Come potrebbero essere riutilizzati i nostri rifiuti? Cosa significa esattamente economia circolare?

“L’Ambiente chiama, l’economia circolare risponde”, questo il titolo del primo convegno istituzionale all’interno della V edizione del Festival dell’Ambiente che si è aperto con l’intervento del sindaco del Comune di Bergamo Giorgio Gori, che ha illustrato subito la differenza tra economia lineare e economia circolare.

Anche i relatori presenti, rappresentanti delle varie aziende green che hanno permesso la realizzazione del festival, hanno rimarcato questa fondamentale distinzione.

L’economia lineare rappresenta ormai un concetto superato in quanto i prodotti vengono realizzati per essere utilizzati una volta sola e, una volta terminato il loro ciclo di vita, restano fini a se stessi ed escludono ogni possibile riutilizzo, finendo semplicemente in discarica.

Tale tipologia di consumo non tiene conto degli aspetti relativi alla sostenibilità, allo spreco e alla tutela dell’ambiente.

In un mondo in cui è ancora diffusa, purtroppo, la pratica dell’economia lineare, come è possibile riuscire a contrastarla?

Ecco che entra in gioco il concetto di economia circolare: un’economia che rigenera costantemente se stessa, che considera e prevede il riuso e il riciclo degli scarti e che non limita il prodotto al solo fine del consumo e dell’utilizzo immediato.

Estendendo questo nuovo pensiero alle aziende, queste dovranno operare in modo tale che le loro produzioni considerino una seconda vita del prodotto e un’agevolazione per quanto riguarda il suo riciclo o il recupero.

Questa attuale e importante concezione di produzione è stata ben illustrata da un gruppo di studenti dell’Istituto Superiore Federici di Trescore Balneario che, con la collaborazione di Confindustria, ha svolto il progetto di alternanza scuola-lavoro con l’affiancamento di varie aziende green, tra cui la Montello Spa, main partner del festival, che si occupa del trattamento della plastica e riutilizzo degli scarti organici.

Gli studenti hanno realizzato per i partecipanti al convengo alcuni video dimostrativi che in pochi minuti e in maniera molto esaustiva hanno illustrato l’importanza di un nuovo modo di pensare l’economia e la produzione, con un particolare occhio di riguardo per l’ambiente.

A seguire, uno ad uno, i responsabili delle varie aziende coinvolte nel festival, hanno esposto i loro processi di riciclo: oltre la Montello sono intervenuti A2A ambiente e A2A calore & servizi, Robi Srl per il recupero degli oli esausti e batterie, Saib Spa per il legno e la cooperativa Ecosviluppo, realtà virtuose che operano nel riciclo e riutilizzo dei prodotti, dimostrando come i rifiuti siano a tutti gli effetti un’importante risorsa, economica oltre che ambientale.

Erica Espinosa

Mattia Pelucchi

Luca Trevisan

 

Spreco alimentare, no grazie!

Un’occasione di confronto fra i progetti della Lombardia orientale

Ogni anno in Italia si producono 1,3 miliardi di tonnellate di rifiuti alimentari con cui sarebbe possibile nutrire circa la metà della popolazione mondiale per un intero anno. 

Lo spreco alimentare è stato il tema centrale del secondo convegno istituzionale tenutosi sabato 28 maggio presso il Quadriportico del Sentierone di Bergamo, durante il quale sono intervenute importanti autorità del territorio lombardo, coordinate dall’Assessore all’Ambiente del comune di Bergamo, Leyla Ciagà. Si è trattato di un momento importante all’interno del variegato Festival dell’Ambiente che per l’intero weekend ha animato il Sentierone.

Durante il convegno è emerso che la realtà lombarda, in particolar modo quella bergamasca, è tra le più virtuose nell’ambito del recupero degli scarti alimentari. Importante l’intervento dell’Onorevole Elena Carnevali che ha contribuito alla proposta di legge di contrasto allo spreco alimentare, approvata alla Camera lo scorso 17 marzo, che prevede il recupero annuale di 500 mila tonnellate di eccedenze. 

Questo provvedimento legislativo oltre a contrastare lo spreco di alimenti e farmaci che rappresentano un costo per la collettività, intende facilitare la donazione delle eccedenze alimentari e limitare l’impatto sull’ambiente.

Durante la seconda parte del convegno i relatori hanno illustrato le buone pratiche presenti sul territorio dei comuni di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona. Loredana Poli, Assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo, ha affermato: «Il cambiamento nel rapporto con il cibo deve partire dalle scuole attraverso percorsi di educazione ambientale che contribuiscano a creare nuovi stili di vita e buone pratiche». 

In particolare è necessario un ripensamento dei menù nelle mense scolastiche a livello qualitativo e quantitativo mediante la preparazione di pasti in quantità ridotte e con l’utilizzo di ingredienti provenienti da agricoltura biologica. Si riscontrano però anche delle criticità dal punto di vista logistico e nel rapporto qualità-prezzo dovute a una difficoltà nel cambiamento individuale. 

L’Assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra e la Presidente della Cooperativa sociale Cauto di Brescia, Anna Brescianini che coordina invece il lavoro di volontariato di raccolta e redistribuzione delle eccedenze alimentari dei supermercati di cui ogni settimana beneficiano 7 mila persone, hanno sottolineato l’importanza di risultati concreti. Il primo passo da fare è riconoscere i valori fondamentali (ambientale, etico, della cultura del non spreco) e in secondo luogo comunicarli alla cittadinanza. L’Assessore all’Ambiente di Cremona Alessia Manfredini ha affermato inoltre che il miglior modo per gestire il problema dei rifiuti è diminuirne la produzione.

Tra le varie provincie rappresentate ha partecipato anche Mantova, nella persona del consigliere comunale Laura Bonaffini. Tramite le sue parole è stato illustrata l’iniziativa “Pasto buono”, che si premura di recuperare gran parte del cibo invenduto, ma comunque sano e sicuro, da parte di esercizi commerciali quali bar, ristoranti e pizzerie per aiutare le persone in difficoltà. 

L’intervento di Walter Molinaro, rappresentante di Coop Lombardia, ha sintetizzato il tema del convegno: «Parlare dell’ambiente non è una moda, ma una necessità», ha detto, presentando il progetto già in atto di collaborazione con ben 79 onlus per il recupero e la donazione di prodotti alimentari invenduti. 

Durante il convegno è stato citato il discorso tenuto durante la cerimonia del “World Food Day” in occasione di Expo 2015 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Il diritto al cibo e all’acqua può essere raggiunto in ogni continente. E solo un’azione corale può debellare malnutrizione e povertà». 

Perché parlare dell’ambiente e contrastare gli sprechi oggi non deve essere una moda, ma una concreta necessità. L’intensa mattinata è terminata con gli interventi degli esponenti di due associazioni, in campo per combattere lo spreco di cibo. 

Il primo è stato Marco Magnelli direttore del Banco Alimentare Lombardia, che ha fatto leva su valori fondamentali come la condivisione e la donazione alle persone bisognose, focalizzandosi soprattutto sull’importanza del lavoro alla filiera alimentare.

Infine è stata la volta di Maria Giovanna Pecoraro di MT25 onlus: «L’ultimo anello della catena è la onlus che distribuisce il cibo, ma la buona volontà non basta. Occorre superare la logica che “io penso alla mia piccola realtà” e aiutarsi l’un l’altro per un bene comune». Perché solo collaborando tutti insieme si può andare in una direzione sostenibile.

Aurora Bertuletti

Fabio Dobetti

 

 
Giugno 2016

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