A Mantova quattro giorni di riflessione sul ruolo delle foreste per uno sviluppo green delle città
Quando si pensa alle foreste, ci si immagina immense distese verdi a perdita d’occhio. E se vi dicessimo che esistono anche le foreste urbane?
Si tratta di polmoni verdi situati all’interno delle città, per centri urbani più ecosostenibili. Proprio di foreste urbane e della loro importanza si è dibattuto durante il World Forum on Urban Forests (Forum Mondiale sulle Foreste Urbane) svoltosi dal 28 novembre all’1 dicembre a Mantova, primo appuntamento mondiale sul tema.
L’evento, promosso dalla Fao ed organizzato dal Comune di Mantova – città più verde d’Italia nella classifica Ecosistema Urbano 2018 -, dal Politecnico di Milano e da Sisef (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale) è stata l’occasione per riflettere su come rendere le città più verdi e di conseguenza più inclusive, sicure e ricche.
Una sfida per le città del futuro
Durante il forum, oltre 400 esperti da più di 50 Paesi del mondo - con un comitato scientifico diretto dall’architetto e urbanista Stefano Boeri e da Cecil Konijnendijk, professore dell’University of British Colombia - hanno illustrato i benefici che le foreste urbane possono fornire alla popolazione in termini di crescita economica sostenibile, conservazione dell’ambiente, coesione sociale e coinvolgimento della cittadinanza, raccontando come stanno affrontando la questione nel proprio Paese e le strategie da attuare.
«Le città del mondo, responsabili della produzione di gran parte dell’anidride carbonica presente nella nostra atmosfera – ha sottolineato Boeri – hanno oggi l’occasione di diventare protagoniste di un grande progetto di inversione del cambiamento climatico: considerando che le foreste e i boschi assorbono circa il 40% dell’anidride carbonica globale, portare le foreste nelle città significa combattere il nemico sul suo principale campo di battaglia.
La forestazione urbana, intesa come l’aumento esponenziale delle superfici verdi e alberate negli spazi urbani e periurbani delle metropoli del mondo, è uno degli strumenti più efficaci per ridurre gli effetti catastrofici del cambiamento climatico e progettare un futuro migliore per le generazioni future».
I dati mostrano infatti come le città, pur occupando solo il 3% della superficie del pianeta, ospitano il 54% degli esseri umani (si stima che diventeranno il 70% nel 2050), consumano il 70% dell’energia globale, emettono il 75% degli inquinanti e dei gas serra. Come potrebbero aiutare in questo senso le foreste urbane?
La progettazione e gestione di alberi e boschi in posizioni strategiche della città aiuterebbe su più fronti: dal punto di vista ambientale e della salute assorbirebbe non solo l’anidride carbonica ritrasformandola in ossigeno, ma ridurrebbe anche la temperatura atmosferica, il rischio di inondazioni, filtrando l’inquinamento acustico, i casi di asma e di obesità; dal punto di vista economico permetterebbe di ridurre l’utilizzo dell’aria condizionata fino al 50% e di far risparmiare dal 20 al 50% sulla bolletta per il riscaldamento e fino al 60% dei costi di ripristino della pavimentazione stradale.
Gli eventi del forum
Diversi gli eventi collaterali che hanno accompagnato il forum, per sensibilizzare l’intera cittadinanza: oltre alle conferenze e dibattiti declinati nelle tre macro aree passato presente e futuro, concerti, mostre, installazioni, incontri e uno spettacolo in sinergia con il Festivaletteratura, proiezioni cinematografiche con il Festival Cinematografico Internazionale Sulle Foreste, escursioni nel giardino ottocentesco delle Bertone e il Centro cicogne ed iniziative per bambini e scuole.
Per approfondimenti: www.wfuf2018.com.
Giada Frana