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I pipistrelli

I pipistrelli

I “piccoli aviatori dalla mano alata”

I chirotteri, comunemente chiamati pipistrelli, sono una delle specie di mammiferi terrestri più numerose sulla Terra. Sono molto evoluti e possiedono caratteristiche uniche, prima tra tutte la capacità di volare, grazie ad una mano che l’evoluzione ha portato ad essere un’ala perfetta. Proprio per questo il loro nome scientifico “chiotteri” deriva dal greco e significa “mano alata”.

Caratteristiche uniche

Si muovono e cacciano al buio, grazie ad un sistema chiamato eco-localizzazione. Questo “sesto senso” funziona come un vero e proprio sonar. Un pipistrello emette brevi ultrasuoni e ne ascolta l’eco di ritorno: attraverso l’analisi di questo ritorno, riesce a costruire un’immagine “sonora” di ciò che lo circonda. Ad esempio, in base al tempo che l’eco impiega a tornare, un pipistrello è in grado di stabilire a che distanza si trova la sua preda.

Possono volare a lungo perché sono provvisti di una membrana che congiunge gli arti anteriori con quelli posteriori e con la coda. Per facilitare il volo, nel corso dell’evoluzione hanno “alleggerito” il corpo e in particolare gli arti posteriori. Le zampe, non hanno più la forza sufficiente per sostenere il peso dell’animale a terra, quindi quando si riposano stanno a testa in giù attaccandosi al soffitto con gli artigli posteriori senza alcuno sforzo.

Al mondo esistono circa 1200 specie di pipistrello, che rappresentano ben un quarto di tutti i mammiferi terrestri. Possono essere raggruppate in due grandi categorie: i megachirotteri, conosciuti anche come “volpi volanti” e i microchirotteri. I megachirotteri hanno grandi dimensioni, con circa 2 metri di apertura alare, si nutrono di frutta o nettare, non usano ultrasuoni e vivono in Africa, Asia e Australia. I microchirotteri hanno piccole dimensioni (il più piccolo mammifero al mondo è proprio un pipistrello che vive in Tailandia, pesa solo 2 grammi ed è lungo 3 cm), usano ultrasuoni, si nutrono di moltissime varietà animali e vegetali a seconda della specie e sono diffusi praticamente in tutte le regioni del mondo. In Italia sono note più di 30 specie di pipistrelli, che li rende l’ordine di mammiferi più abbondante nel nostro Paese; in Lombardia ne sono segnalate circa 27.

Impollinatori e insetticida naturale

I pipistrelli si sono adattati a sfruttare moltissime risorse alimentari. Alcuni si nutrono di polline e nettare, trasformandosi in veri e propri impollinatori, senza i quali molte piante non riuscirebbero a riprodursi e andrebbero incontro all’estinzione. Alcune specie si nutrono di frutta e aiutano quindi a disperdere i semi delle piante ingerite attraverso i loro escrementi. Altre sono carnivore: si nutrono ad esempio di piccoli mammiferi, rane, piccoli uccelli o pesci che catturano al volo. Ci sono poi pipistrelli, molto diffusi in Europa, che si nutrono di insetti, anche di quelli dannosi per l’agricoltura o fastidiosi per l’uomo: svolgono pertanto la funzione di insetticidi naturali! Un pipistrello, in una sola notte, è in grado di mangiare tra i 50 e i 10.000 insetti. Le prede principali sono Lepidotteri (soprattutto falene) e Ditteri (zanzare e moscerini), ma possono predare anche molti altri Artropodi come formiche, termiti, effimere, blatte, scarafaggi, ragni e scorpioni. In Italia sono protetti proprio per questo loro grande lavoro.

La delicata tutela

I pipistrelli italiani hanno necessità di utilizzare differenti “siti rifugio” per la delicata fase estiva di allevamento dei piccoli e per il letargo invernale. Ogni specie ha esigenze proprie (fenditure nei muri, sottotetti, buchi negli alberi, grotte); questi animali sono molto sensibili alle alterazioni ambientali (abbattimento alberi cavi, ristrutturazioni dei sottotetti, chiusura degli accessi alle grotte). Inseriti tra le specie protette già nel 1939, oggi sono tutelati dalla normativa nazionale e dalle Direttive Comunitarie che ne sanciscono la rigorosa tutela, vietandone non solo l’uccisione, la cattura e la detenzione, ma anche l’alterazione dei loro rifugi. Negli ultimi decenni si è osservata una forte diminuzione dei pipistrelli, dovuta a cause riconducibili nella maggior parte dei casi all’attività umana sull’ambiente: degrado dei boschi e taglio dei vecchi alberi, riduzione di siepi e delle zone umide, disturbo nelle grotte, diminuzione degli insetti dovuti all’uso di pesticidi.

L’Oasi WWF di Valpredina per i pipistrelli

La riserva naturale – SIC – Oasi WWF di Valpredina, presso il Centro di Recupero per Animali Selvatici WWF ha proposto due progetti speciali a sostegno dell’attività a tutela dei pipistrelli.
 Il primo riguarda lo studio dei pipistrelli presenti nel territorio della Riserva naturale e la formazione di tecnici, amministratori e cittadini interessati a conoscere le metodologie per la loro tutela pratica negli edifici e nell’ambiente forestale.

Il secondo progetto vuole censire le specie presenti sul territorio del comune di Bergamo ed è condotto dal personale tecnico della Riserva naturale con la collaborazione del Museo di Scienze Naturali “E. Caffi” e il sostegno dell’assessorato all’Ambiente, Energie ed Opere del Verde. I cittadini che hanno posizionato una bat-box o che hanno una colonia di pipistrelli nel proprio edificio sono invitati a compilare un formulario per segnalarne la presenza, diventando così parte attiva nell’impegnativo progetto di censimento.

Entrambi i progetti prevedono la partecipazione del grande pubblico che durante i mesi estivi non è mancato alle bat-nights, serate dedicate alla conoscenza ed ascolto dei pipistrelli proposte presso la Riserva naturale di Valpredina e in Città Alta (www.oasivalpredina.it).

 

Dicembre 2014

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