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El Gouna, la prima città egiziana a zero emissioni di CO2

El Gouna, la prima città egiziana a zero emissioni di CO2

Siglato l’accordo che prevede la nascita di una cittadina totalmente green sul Mar Rosso

Quando noi europei pensiamo all’Egitto, probabilmente tutto ci verrebbe in mente tranne la sostenibilità ambientale. La prima cosa a cui generalmente si pensa sono le piramidi, silenziosa testimonianza della gloriosa civiltà faraonica. A questa prima immagine si sovrappone, poi, quella degli opuscoli delle agenzie di viaggi che propongono crociere sul Nilo e vacanze sul Mar Rosso in resort extra-lusso a prezzi stracciati. Difficilmente siamo informati sulla situazione economica dell’Egitto che la rende una delle medie potenze più influenti del Nord-Africa.

Di recente, le entrate dello Stato sono aumentate in misura considerevole grazie all’esportazione di gas e petrolio, ai ricavi derivanti dal Canale di Suez e alla parziale uscita dalla staticità della monocoltura del cotone, che ha dominato per decenni il settore agricolo. È il turismo però la più importante risorsa locale. Dopo gli attentati degli anni novanta, questo settore è ripartito ed è arrivato a occupare il 12 per cento della popolazione con un fatturato di quasi 11 miliardi di dollari, sebbene dopo il blocco dei voli dall’Europa nell’autunno del 2013 ci sia stato un calo considerevole degli introiti. Crisi a parte, il rovescio della medaglia dell’incremento di turisti nell’area del Mar Rosso è uno sviluppo sconsiderato dell’area e l’aumento dell’inquinamento che deteriora le coste e la barriera corallina.

Non stupisce, dunque, che il governo egiziano stia cercando di prendere provvedimenti in proposito. Pertanto, il 14 dicembre 2013, il Ministero del Turismo, il Ministero per l’Energia e il Ministero per gli Affari Ambientali hanno siglato un protocollo di cooperazione con l’obiettivo di sostenere progetti turistici in Egitto che rispettino e aiutino l’ambiente grazie alla creazione di città green a emissioni zero.

Il progetto pilota si svolgerà a El Gouna -cittadina poco distante da Hurgada e centro nevralgico del turismo sul Mar Rosso- secondo quanto stabilito dall’accordo sottoscritto proprio a El Gouna dal Ministro egiziano per gli Affari Ambientali, Laila Iskandar, il Ministro del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, Samih Sawiris, presidente di Orascom Development Holding, in qualità di rappresentante della città di El Gouna, e dal Ministero dell’Ambiente italiano.

«Questo accordo -ha commentato il ministro per gli Affari Ambientali Iskandar- aiuterà il governo egiziano a compiere una svolta significativa nei settori dell’ambiente e del turismo, valorizzando l’immagine globale dell’Egitto e aprendo la porta ad altri progetti turistici per inserire altre città nella classifica dei principali luoghi a zero emissioni di anidride carbonica».

El Gouna progetto pilota per vacanze più green

Ma perché proprio El Gouna? Quali sono le peculiarità che rendono questa città adatta a ospitare un’iniziativa di tale importanza? La storia di El Gouna non è molto diversa da quella degli altri insediamenti turistici della zona. Attorno al 1990 la città viene concepita e interamente costruita dalla Orascom Development Holding, appartenente al multimilionario Samih Sawiri e alla sua famiglia. In breve tempo, il progetto diviene il fiore all’occhiello della compagnia, ospitando una popolazione oscillante tra le 22 mila e 24 mila persone.

Come la gran parte delle cittadine della zona, inizialmente El Gouna offre essenzialmente soggiorni di lusso a viaggiatori da tutto il mondo. Poi, però, cominciano ad approdare non solo turisti ma anche studenti: aprono in loco una biblioteca collegata alla Bibliotheca Alexandrina, una sede dell’American University del Cairo e, nel 2012, la Technische Universitaat Berlin, che inaugura ad hoc dei corsi di urbanistica, ingegneria idrica ed energetica. Il flusso di conoscenza cambia radicalmente la visione sull’ambiente degli abitanti e nel giro di un paio d’anni El Gouna diviene ufficialmente la destinazione di vacanza più green dell’Egitto. Hotel, aziende, residenti e turisti si impegnano a fondo per proteggere l’ambiente, tanto da assicurare alla città svariati premi tra cui il “Green Globe”, che viene assegnato dalla Green Globe International, un’organizzazione non-profit che si occupa di selezionare le località che promuovono un turismo socialmente responsabile ed ecocompatibile.

Sulla base di questo premio, El Gouna è stata scelta come città adatta a ospitare le prove generali del progetto “Green Star Hotel”. Agli hotel sono state attribuite non solo delle stelle che ne segnalino il comfort, ma anche delle “stelle verdi” che sottolineino lo sforzo dei resort di ridurre al minimo il loro impatto ambientale, senza che questo vada minimamente a influire sul loro servizio al cliente. Infine, nel 2002, un gruppo di residenti ha fondato la “Green Gouna”, un’associazione che si occupa di salvaguardare l’ecosistema locale, attraverso varie iniziative per sensibilizzare la popolazione, senza distinzione tra turisti e residenti. In primo luogo, il riciclo: a El Gouna, infatti, circa l’85% dei rifiuti viene riciclato e si sta cercando di evitare l’uso di buste plastica, sostituendola con borse fatte di carta riciclata o altri materiali riutilizzabili; sono stati anche installati dei bidoni per differenziare la raccolta di vetro, carta, plastica e latta. In secondo luogo, nei dintorni della cittadina si sono attivati dei progetti agricoli che hanno ottenuto diversi riconoscimenti che ne certificano la validità secondo gli standard americani ed europei. Nelle fattorie di El Gouna si coltivano localmente alcuni prodotti anche pregiati come l’olio di Jojoba e si allevano animali da fattoria, che vengono nutriti grazie al riutilizzo delle tonnellate di cibo sprecato dagli hotel. In terzo luogo, si è cercato di far fronte a un altro problema serio delle cittadine sul Mar Rosso: l’approvvigionamento e lo spreco d’acqua.

A differenza di altre città, El Gouna produce da sé l’acqua grazie a una serie di impianti di desalinizzazione e l’acqua trattata, invece di andare sprecata, viene utilizzata per l’irrigazione dei giardini dei resort e dei campi da golf. Infine, “Green Gouna” organizza ogni anno vari festival, nei quali si tengono seminari informativi e attività educative volte a insegnare ai partecipanti a proteggere concretamente l’ambiente, come le giornate di pulizia delle spiagge e del fondo marino. Se questi sono i presupposti, far diventare El Gouna una città a zero emissioni di anidride carbonica non sembra una sfida impossibile. Al contrario, potrebbe segnare una svolta nella gestione delle località turistiche egiziane e non. Anche se questa cittadina sul Mar Rosso sembra troppo perfetta per essere vera, ogni tanto è bello credere che, tra le dispendiose cattedrali del deserto costruite per turisti spesso poco consapevoli, ci sia qualche perla rara.

Elena Paganelli

Gennaio 2015

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