Dal trionfo dell’industria ottocentesca alla crisi alimentare del Pianeta, oltre 160 anni di Esposizioni Universali
L’idea di un’esposizione universale, intesa come evento della durata dai tre ai sei mesi che raccoglie le innovazioni tecniche e tecnologiche del mondo intero attorno a un tema generale, risale a oltre 150 anni fa. La prima esibizione internazionale si tenne a Londra nel 1851, per volere del Principe Alberto d’Inghilterra, desideroso di celebrare la potenza industriale inglese. Per l’occasione in Hyde Park venne costruito il Crystal Palace, un palazzo delle esposizioni, cuore della manifestazione. Realizzato interamente in ferro e vetro, dopo l’Esposizione venne smontato e trasferito in un’altra zona di Londra, dove fu distrutto da un incendio nel 1936. Alla prima Expo parteciparono 28 nazioni e oltre 6 milioni di visitatori.
La seconda Esposizione Universale fu quella del 1855 a Parigi, voluta da Napoleone III per superare il successo della manifestazione londinese. Per l’occasione venne costruito il Palazzo dell’Industria, anch’esso in ferro e vetro, poi andato distrutto.
Fin dall’Esposizione del 1851 i padiglioni nazionali di ogni Paese partecipante rappresentano, insieme ai padiglioni tematici del Paese ospitante, l’attrazione principale delle Esposizioni Universali. Nonostante le strutture espositive dell’evento siano per la maggior parte temporanee, sono tante le costruzioni che sono rimaste come testimonianza della manifestazione, diventando veri e propri simboli cittadini o nazionali. Il caso più noto è certamente quello dell’Esposizione Universale di Parigi del 1889, in occasione della quale l’ingegner Gustave Eiffel fece erigere l’omonima torre.
Con il passare del tempo, divenne evidente la necessità di regolamentare l’organizzazione di queste manifestazioni, anche per tutelare gli interessi dei Paesi partecipanti. Così, nel 1928, nacque l’Ufficio Inter-nazionale delle Esposizioni. Il BIE fissò alcune regole precise: l’intervallo di tempo tra due Esposizioni Universali doveva essere di almeno cinque anni, per ridurre le spese dei Paesi partecipanti, e l’intervallo di tempo prima che lo stesso Paese potesse organizzare nuovamente una manifestazione universale di 15 anni. Sempre al BIE si deve la moderna distinzione tra Esposizioni Universali ed Esposizioni Internazionali.
Le Esposizioni Universali in Italia
In Italia, la prima vera e propria Esposizione Universale fu quella milanese del 1906, ospitata nei padiglioni costruiti alle spalle del Castello Sforzesco, dove attualmente si trova Parco Sempione, e nell’area dove più tardi sorse la Fiera di Milano. I trasporti furono il tema dell’Esposizione milanese: proprio quell’anno si celebrava infatti l’apertura del traforo transalpino del Sempione, da cui il parco prese il nome, rendendo possibile il primo collegamento ferroviario diretto tra Milano e Parigi. Sempre per l’occasione fu costruito anche l’Acquario civico, oggi uno dei più antichi d’Europa.
Anche Roma, nel 1942, avrebbe dovuto ospitare l’Esposizione Universale in un quartiere appositamente costruito, l’EUR. Lo scoppio della seconda Guerra Mondiale interruppe la realizzazione del grande piano edilizio e il progetto originario non fu mai portato a termine.
L’ultima Esposizione Universale italiana fu l’Expo di Genova nel 1992, organizzata per celebrare il cinquecentenario della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo. Nonostante lo scarso successo, l’Esposizione di Genova permise la riqualificazione della zona del Porto Antico e di parte del re-trostante centro storico a opera dell’architetto Renzo Piano. Nel progetto rientra anche la realizzazione dell’acquario di Genova, il più grande in Italia e il secondo in Europa.
Arianna Corti