La celebre Infinity Mirror Room dell’artista giapponese arriva per la prima volta in Italia
A Bergamo fino al 24 marzo 2024
La mostra di Yayoi Kusama, tra gli eventi artistici più attesi del 2023, ha finalmente aperto le porte. Anzi, la porta. Una porta del tutto anonima, completamente bianca, che aprendosi vi consentirà di accedere all’installazione immersiva Infinity Mirror Room – Fireflies on the Water, realizzata dall’artista giapponese nel 2002 e generosamente prestata alla città di Bergamo dal Whitney Museum of American Art di New York.
Lo stesso curatore Stefano Raimondi, durante la conferenza stampa di apertura cha ha visto la partecipazione del Sindaco Giorgio Gori e dell’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, ha riconosciuto la straordinarietà del prestito dal momento che solo in poche occasioni l’opera ha lasciato il museo newyorkese. Si tratta di un gesto d’amore dell’artista nei confronti della città bergamasca, pesantemente colpita dalla pandemia di Covid-19 nel 2020. L’Infinity Mirror Room si sposa perfettamente con il progetto di Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura il cui tema è la “città illuminata”. L’installazione artistica, infatti, consiste in una stanza buia in cui scintillano minuscole luci sospese che richiamano le fireflies del titolo, ovvero le lucciole. Le luci sono 150 ma appaiono infinite grazie all’ingegnosa struttura: l’intero ambiente è costituito da pareti rivestite a specchio, un soffitto realizzato con pannelli acrilici neri riflettenti e una pozza d’acqua sulla cui superficie si riflettono i luccichii. Al centro una pedana-molo, unico punto in cui poter sostare. Dentro la stanza buia tutto si riflette, compresa l’immagine del visitatore che viene così replicata in tutti i lati, creando una sorta di dimensione cosmica sospesa e infinita.
L’opera di Yayoi Kusama è talmente personale e profonda di significati che non la si può comprendere senza partire dall’inizio. Anzi, dagli inizi. Il primo inizio è quello dell’artista, nata nel 1929 in Giappone e cresciuta in una famiglia dell’alta società che commerciava con un importante vivaio per la di vendita di fiori e semi. Kusama mostra prestissimo un’attrazione verso il disegno, ma anche verso disturbi psichici ossessivo-compulsivi da cui scaturiscono allucinazioni visive, come i fiori giganti parlanti che da bambina vedeva moltiplicarsi fino a riempire l’intera stanza e soffocarla. Sarà a seguito dell’attacco a Pearl Harbor nel 1941 che la dodicenne Yayoi sceglierà l’arte come rifugio, dalla guerra ma anche da se stessa, trasformando le visioni psichiche in visioni artistiche. Pittrice, scultrice, scrittrice e performer, Kusama diventerà pochi decenni dopo un’artista di fama mondiale, conosciuta soprattutto per le sue stanze iconiche. L’idea delle Rooms (stanze) definisce proprio i luoghi domestici del quotidiano. Con le Mirror Rooms il visitatore è invitato ad entrare fisicamente dentro al fragile mondo privato dell’artista, trovandosi da solo (si accede una persona per volta) in un luogo-non luogo morbosamente teso all’espansione, dove si perdono le “reali” misure del tempo e dello spazio.
L’altro inizio è quello del percorso della mostra. Probabilmente trascorrerete molto tempo nella bellissima Sala delle capriate di Palazzo della Ragione. Non all’interno della Infinity Mirror Room dove il tempo di permanenza consentito è quello di un minuto, ma in coda aspettando di vivere la tanto attesa esperienza. Per quanto possa sembrare bizzarro, l’attesa, aspetto fondamentale della poetica di Yayoi Kusama, è parte integrante dell’evento. Nella cultura giapponese, l’attesa implica una tensione verso qualcosa, aiuta a chiedersi quale valore ha veramente ciò che si sta aspettando, è il concedersi del tempo per ascoltare i propri desideri. Nella cultura occidentale contemporanea il concetto di attesa è profondamente diverso. Non una risorsa ma un ostacolo al raggiungimento immediato di qualcosa a cui si ambisce, una fastidiosa perdita di tempo dove sembra non accadere nulla. Invece, è proprio in quello stato di mezzo, apparentemente insignificante, che ci allontaniamo dalla realtà liberando la nostra mente, svincolando pensieri ed emozioni, abbandonando il senso di sé, rompendo le misure “reali” del tempo e dello spazio. Quale modo migliore per prepararsi ad entrare nel mondo delirante della grande Yayoi Kusama?
Nel percorso che precede e che prosegue l’Infinity Mirror Room, è possibile approfondire la ricerca dell’artista giapponese attraverso poesie, filmati, libri e documentazioni.
Numeri fuori di testa
Grande successo ancora prima di iniziare per la mostra Infinity Mirror Room – Fireflies on the Water a Bergamo, che ad un mese dall’inaugurazione aveva già esaurito decine di migliaia di biglietti, dimostrando come l’arte contemporanea possa essere un’importante attrazione per i turisti. Oltre ad aver prorogato la mostra fino al 24 marzo 2024, per accontentare la grande richiesta di pubblico gli organizzatori hanno deciso di mettere a disposizione ulteriori 3mila biglietti a partire dal 13 dicembre.
L’evento, realizzato nell’ambito del Festival ArtDate e promosso da The Blank Contemporary Art in intesa culturale con il Comune di Bergamo, è curato da Stefano Raimondi, il quale informa con entusiasmo che la Infinity Mirror Room – Fireflies on the Water “è la mostra d’arte contemporanea più visitata di sempre a Bergamo. Si tratta di un successo ogni oltre aspettativa”.
Sheela Pulito
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YAYOI KUSAMA
dal 17 novembre 2023 al 24 marzo 2024
Palazzo della Ragione, Piazza Vecchia, Bergamo
Da martedì a domenica 9-22 (solo con prenotazione)
Orari e informazioni:
theblank.it +39.035.19903477
midaticket.it
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