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Il SuperPotere dell'arte e della rigenerazione

Il SuperPotere dell'arte e della rigenerazione

In mostra all’ex carcere Sant’Agata di Città Alta. Dall’1 al 10 aprile “SuperPotere - Mostra d’arte ri-generata”

Per creare bisogna partire sempre da qualcosa. È naturale. E sembra anche banale, ma non lo è. Dunque dimenticatevi la “Divina Ispirazione” – con le sue storture tutte umane, egoiche e commerciali – e mettetevi a raccogliere oggetti per strada, sui corsi d’acqua, sulle rive del mare, nelle discariche, poi fate arte con quelli.

La mostra “SuperPotere” sembra suggerire tutto questo, senza aver paura di provocare, a partire dal titolo: un po’ serio, forse serissimo (il potere del singolo, appunto, è quello di creare, di modificare una realtà in cui è gettato), allo stesso tempo scanzonato e ironico. Il sottotitolo – “Mostra dell’arte ri-generata” – fa, invece, il verso all’infausta definizione di “Arte degenerata” data dai nazisti alle opere d’avanguardia espressionista.

Lo stesso spirito irriducibile – sospeso tra sarcasmo e malinconia – anima tutte le opere che saranno presenti in mostra dall’1 al 10 aprile, all’ex carcere di Sant’Agata, in Città Alta a Bergamo, luogo ri-generato, anch’esso, per l’occasione.

Questa mostra non vuole essere anonima, né fredda, né rinchiusa in cerchie elitarie di pubblico e, paradossalmente, è ospitata in un ex carcere, a lungo luogo di reclusione. Un passo indietro, prima di concludere: l’idea della mostra nasce dall’incontro – casuale e potente – tra un collettivo di artisti bergamaschi (“SuperPotere”) e uno di artisti viareggini (“Ri-generazioni”).

Galeotto fu un quadro del viareggino Giorgio Michetti, ritrovato per caso a Bergamo. E galeotto fu il conseguente incontro con Alberto Magnolfi, capofila del gruppo “Ri-generazioni” e promotore della prima “Esposizione dell’arte ri-generata”, a Massarosa (Lucca); l’iniziativa fu un successo, tanto che venne inserita – nella sua terza edizione – tra i Padiglioni e Soste della Biennale di Venezia.

Galeotto fu un quadro di Giorgio Michetti, si diceva e dunque anche lui sarà presente all’ex carcere di Sant’Agata con le sue opere. È nato nel 1912, ed è ancora vivo e in splendida forma. Ecco l’ultimo significato delle ri-generazioni: non solo oggetti di scarto recuperati per produrre arte; non solo un luogo ri-funzionalizzato per ospitare arte; ma anche un incontro tra generazioni anagraficamente distanti (i giovani e un centenario) in nome dell’arte.

L’immaginazione è potere!

Marzo 2016

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